La libertà è, all’un tempo, necessaria e impossibile, almeno presa nel suo aspetto ideale o puro. Ma, d’altronde, nemmeno l’idea (o meglio ideologia) di progresso, quella che porta molti giornali italiani a parlare nei loro titoli di “battuta d’arresto” o “ritorno al passato”, regge a un occhio critico. Non c’è un finalismo nella direzione della storia, la quale non è giù segnata. Non passiamo, ed è giusto che sia così, di claritate in claritatem. Abbiamo piuttosto problemi che si pongono nella storia e che, di volta, proviamo a risolvere: senza automatismi, né passaggi necessitati da un Male verso un Bene predeterminato.
Capiamo che per molti i nostri sono ragionamenti difficili, o che semplicemente sono sistematicamente rimossi per poter corrispondere acriticamente allo “spirito del tempo”. E siamo anche sicuri che la Consulta non li ha fatti perché non era tenuta a farli per esprimere il suo giudizio. Il fatto che però abbia bocciato i due quesiti della oscioni sostanzialmente per come erano scritti, ci dice due cose: 1. che l’ignoranza alberga ormai anche a sinistra; e 2. che il diavolo a volte fa i coperchi ma non la pentola. Per intanto i “dirittisti” tornino a scuola, e poi, solo poi, se del caso, ne riparliamo!
Corrado Ocone, 17 febbraio 2022