Referendum cittadinanza, una supercazzola

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Ferrario cittadinanza

Tiziana Ferrario, una delle telegiornaliste più entusiaste delle misure restrittive durante la pandemia, si è distinta venerdì scorso per una godibilissima supercazzola in merito al referendum sulla cittadinanza promosso da +Europa (sebbene dopo questo formidabile lampo di genio dovrebbe farsi chiamare +Terzomondo).

Nel corso della puntata pomeridiana di Tagadà, condotta su La7 da Tiziana Panella, la popolare ex giornalista del servizio pubblico Rai, si è confrontata con Sandro Iacometti di Libero in un acceso botta e risposta, senza tuttavia portare a sostegno delle sue argomentazioni un solo elemento. In sostanza, difendendo a spada tratta le tesi del citato referendum, la nostra ha descritto come una enorme ingiustizia quella di impedire ai figli di immigrati nati in Italia di acquisire in tempi rapidi la cittadinanza, la qual cosa impedirebbe loro di godere di una tutta una serie di diritti.

Ebbene, cercando di rispondere a Iacometti – il quale aveva già premesso che in realtà costoro hanno di fatto i medesimi diritti degli italiani – che le chiedeva retoricamente di elencare almeno una delle presunte prerogative negate, la Ferrario ha tirato fuori una incomprensibile supercazzola, per poi essere interrotta provvidenzialmente dalla sempre schierata conduttrice.

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Tuttavia, in verità una piccola ma significativa differenza tra gli italiani e gli stranieri che lavorano e studiano nel nostro Paese, sfruttando le stesse opportunità degli autoctoni, esiste: il diritto/dovere del voto. In pratica, gli stranieri non votano, tutto qui. Ed è probabilmente per questo motivo, unito all’esigenza di distinguersi all’interno dell’ammucchiata del cosiddetto campo largo, che gli ex-radicali di +Europa hanno proposto il loro inconcludente referendum, che probabilmente verrà bocciato dalla Corte costituzionale.

Quanto alla Ferrario, come detto all’inizio, già durante la notte oscure delle restrizioni sanitarie si rese autrice di alcune spettacolari posizioni ortodosse, espresse anche attraverso i social, in questo caso infischiandosene altamente dei diritti fondamentali dei cittadini. Sull’abominevole green pass, in particolare, scrisse quanto segue: “Vantarsi di aver ritardato le misure a settembre contro il Covid è da irresponsabili e amici del virus. Non ne posso più di lockdown. Rivoglio la mia libertà di girare senza persone contagiose accanto a me. Grazie a Draghi per aver scelto la saggezza e maggiori controlli.”

Ebbene, dopo essere riuscita ad esprimere in poche righe un così elevatissimo condensato di scemenze allo stato puro, ci può stare che simili e illustri intelletti vengano invitati a discutere del nulla in uno dei tanti salotti televisivi fortemente orientati a sinistra.

Claudio Romiti, 28 settembre 2024

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