Giustizia

Il 12 giugno i referendum sulla giustizia

Referendum giustizia, è caos: mancano i presidenti, urne chiuse. E la Lega insorge

Si vota dalle 7 alle 23. Ma a Palermo un centinaio tra scrutatori e presidenti danno forfait

Giustizia

Non bastava il generale boicottaggio mediatico. Non bastava il voto in un unico giorno in piena estate. Non bastavano gli sgangherati appelli di Luciana Littizzetto. Non bastavano i partiti scomparsi di fronte alla sfida elettorale dei referendum. Non bastava il fatto che i quesiti abrogativi sono di non facile comprensione e certo non un argomento pop. Sulla strada dei referendum sulla giustizia ora ci si mette anche il più incredibile dei fattori: a Palermo mancano infatti una cinquantina di presidenti di seggio, mancanza che di fatto rende impossibile l’apertura delle urne in quelle zone.

La questione non è di poco conto. I presidenti di seggio avrebbero dovuto aprire le porte agli elettori alle 7 ma intorno alle 9 della mattina, dunque due ore dopo, almeno in una cinquantina di seggi non si è potuto votare. “Abbiamo lavorato tutta la notte per reperire presidenti – ha detto all’Ansa Antonio Le Donne, segretario generale del Comune di Palermo – Attualmente circa 50 seggi non sono ancora aperti ma stiamo notificando altrettante nomine”. Il motivo? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si piglia: stasera è in programma il ritorno della finale dei play off di serie C tra Palermo e Padova; chi vince, sale in serie B. Il fischio di inizio è previsto intorno alle 21 e i seggio chiudono alle 23: per presidenti e scrutatori andare allo stadio sarà impossibile.

Il Comune ha provveduto a nominare presidenti di sezione alcuni dei funzionari interni a propria disposizione. Ma certo si sono perse almeno 2 o 3 ore di voto. Tanto, troppo se si considera che la tornata elettorale – ed è stata una delle polemiche – si svolge in un solo giorno e non in due come in altre elezioni. Per questo la Lega ha subito sollevato un vespaio di proteste: “A Palermo, dove sono in programma anche le Amministrative, in alcuni seggi non è ancora possibile votare per i referendum per la mancanza di presidenti”, dicono fonti del Carroccio. La Lega si appella al Capo dello Stato e al ministro dell’Interno: ”Situazione grave e inaccettabile, democrazia a rischio, è necessario allungare l’orario del voto”. Per la Lega si tratta di uno “scandaloso e sconvolgente furto di democrazia”, una “situazione indegna per un Paese civile”.