In tal senso è attualissima la lezione di Pinuccio Tatarella di apertura e inclusione senza però abdicare ai propri valori e alle proprie idee, così come il concetto di “fusionismo” teorizzato nella politica americana da Frank Meyer di collaborazione tra le varie anime della destra. Escludere i liberali dal centrodestra significherebbe consegnarli nelle braccia di Renzi rafforzando il suo nuovo partito, un grave errore che potrebbe nel lungo periodo relegare anche conservatori e sovranisti all’opposizione perpetua. Perciò è necessario un duplice sforzo per non fare il gioco renziano: dal lato dei moderati non cedere alle sue lusinghe, da quello dei sovranisti non tagliare fuori dall’alleanza gli elettori più liberali ma, al contrario, cercare di allargare il bacino elettorale all’interno di un perimetro valoriale ben definito e inderogabile.
Francesco Giubilei, 17 settembre 2019