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Report choc dell’Iss: tutti i dubbi sui vaccini - Terza parte

E ancora: In merito al profilo di sicurezza dei vaccini anti-COVID-19, non sembrano esserci differenze significative tra i soggetti positivi per SARS-CoV-2 e quelli negativi. Questo è stato evidenziato negli studi registrativi dei tre vaccini COVID-19, anche se la numerosità dei soggetti con pregressa infezione era molto limitata (circa 2-2,5% dei partecipanti negli studi). Contrariamente a ciò, qualche recente segnalazione mostra una reattogenicità sistemica (reazioni avverse attese di natura sistemica, come febbre, brividi debolezza, mal di testa, ecc.) più frequente nei soggetti con pregressa infezione rispetto a coloro che sono risultati sieronegativi”.

Tutto qui; nessun accenno ai recenti casi di decessi sospetti, di trombosi, di coma irreversibile, di morte cerebrale, di reazioni a vario titolo avverse. Come non fossero mai accaduti. Il documento, va ribadito, è datato 13 marzo, pochi giorni prima del blocco del prodotto AstraZeneca con immediata riabilitazione dell’EMA con la seguente spiegazione ufficiale: non possiamo escludere contraccolpi anche micidiali, per questo abbiamo riscritto il bugiardino, però, anche se il vaccino potrebbe fare male, è sicuro che fa bene. E sarà anche così, ma l’orgia di studi iniziali, mancanza di certezze, necessità di approfondimenti, questioni lasciate aperte per diretta ammissione dell’ISS, suona quanto meno sconcertante.

Con una certezza di fondo, che poi è ancora una domanda: ma non dovevamo risolvere col vaccino, non dovevamo uscirne una volta per tutte? La risposta, amico mio, soffia nel vento, e il vento soffia nel lockdown perenne.

Max Del Papa, 23 marzo 2021

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