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“Restrizioni nonostante i vaccini”. Ecco la prova che non ne usciremo mai

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Mettetevi comodi, perché tanto non ne usciremo mai. Ricordate quando Giuseppe Conte disse che avremmo dovuto sacrificare un Natale per poi tornare a vivere come se nulla fosse successo? Ecco. Quel Natale poi è durato decisamente più a lungo. Allora per rassicurarci ci hanno detto che i vaccini ci avrebbero riportato alla normalità. E invece ci siamo ritrovati col green pass obbligatorio. E ora? Ora pare non basti neppure quello. L’epidemiologa Stefania Salmaso ha infatti emesso la sua sentenza: “Le misure di protezione servono nonostante il vaccino”. Fine pena mai.

Il Regno Unito e il Covid

Parlando con l’Adnkronos Salute, la scienziata dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (Aie) non lascia spazio a grosse speranze: “L’Inghilterra aveva vaccinato per prima contro il Covid-19. Molto bene, con grande sforzo – spiega – E si è affidata quasi esclusivamente alla vaccinazione per contrastare la circolazione virale, interrompendo le misure di protezione individuale (come mascherine, distanziamento, igiene) in modo abbastanza precoce”. Tutto bene? Non secondo Salmaso, secondo cui sottoporsi a vaccinazione di massa non basterà a liberarci dal virus. “Serve mantenere le cautele anche individuali: servono ancora le misure di controllo, di distanziamento sociale e la riduzione delle possibilità di esposizione”. Tradotto: non ci libereremo tanto presto di mascherine e stato di emergenza. Secondo l’epidemiologa i numeri di contagi molto alti in Inghilterra non sono dovuti solo alla grande capacità diagnostica dei sudditi di sua Maestà. Nonostante il siero, pare che ci sia stato anche “un incremento dei ricoveri in ospedale e dei decessi“. Sintomo di una “recrudescenza” che potrebbe arrivare in Italia a fine anno.

Ma i vaccini?

E qui però è necessaria una riflessione. Draghi&co. non fanno che dire che l’unica strada per liberarsi dal virus è la vaccinazione. Ed è giusto. Per sostenere questa convinzione, hanno imposto il green pass obbligatorio, calpestando il diritto al lavoro pur di favorire l’inoculazione di quanti più sieri possibile. E va bene. Perché si può anche non condividere lo strumento, come noi, ma se l’obiettivo è liberarci delle restrizioni, dei distanziamenti, delle limitazioni in stadi, cinema e via dicendo, beh: il ragionamento almeno un mezzo senso ce l’ha. Ma se, come dice Salmaso, anche vaccinandoci a gogo comunque bisognerà “mantenere le cautele individuali”, allora il quadro cambia e il green pass diventa ancor più incomprensibile. Se tanto non basteranno neppure i vaccini, che imponiamo a fare il lasciapassare?

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