Ma se l’esecutivo prova a dare un colpo al cerchio e uno alla botte, a un certo punto la corda potrebbe spezzarsi. E il pasticcio rischia di essere tanto peggiore, quanto meno l’ambiguità della politica estera giallorossa è il risultato di un disegno ponderato ed è, invece, dettata dalla solita, permanente emergenza che attanaglia Conte: tenere appiccicate forze politiche che, sul piano programmatico e a maggior ragione strategico, non condividono quasi nulla. D’altronde, il prezzo per far sopravvivere Giuseppi, ancor più su un dossier così importante, lo pagherebbero gli italiani.
Alessandro Rico 29 agosto 2020