Politiche green

Retromarcia Volvo: rinuncia all’auto elettrica per il 2030

La casa automobilistica ha deciso di virare verso una maggiore flessibilità in sintonia con il mercato: brutta notizia per gli integralisti green

© Hrecheniuk Oleksii, Boris25 e Traimak_Ivan tramite Canva.com

Altro che boom delle auto elettriche. I dati degli ultimi mesi rappresentano una sconfitta indescrivibile per i talebani della religione green: mercato bloccato, resistenza al cambiamento, aumento di immatricolazione di vetture a benzina e diesel. Sempre più case produttrici hanno deciso di rivedere ambiziosi e milionari piani, c’è persino chi come la Volkswagen è costretta a ricorrere a chiusure storiche a causa di quanto sta accadendo. L’ultima svolta è quella della Volvo, che ha deciso di rinunciare alla conversione totale all’elettrico programmata in Europa per il 2030.

Tra i primi a dare il suo appoggio alla misura iper-green, la Volvo ha deciso di virare verso una maggiore flessibilità in sintonia con il mercato nella offerta di prodotto per disporre entro il 2030 fra il 90 e il 100 per cento di modelli elettrificati con auto 100 per cento elettriche o plug-in a cui si aggiungerà una quota del tutto marginale, ma necessario di mild hybrid a bassa elettrificazione, riporta Il Sole 24 Ore.  Volvo ha ribadito l’intenzione di diventare un brand di vetture esclusivamente elettriche, ma ha fissato un altro obiettivo: dal 2030 al 2040.

Secondo quanto previsto dal colosso delle automobili, la programmazione Volvo dei lanci di elettriche dal 2025 prevederà altri cinque modelli alla spina in via di sviluppo. Tra le novità attese anche la berlina 100 per cento elettrica ES90, prodotta negli Usa insieme alla EX90, a ruote alte. Presente, inoltre, la XC90 aggiornata nel design e in vendita soltanto nelle versioni plug-in o mild hybrid. “Siamo fermamente convinti che il nostro futuro sia elettrico”, ha evidenziato Jim Rowan, amministratore delegato di Volvo Cars: “Tuttavia, è chiaro che la transizione verso l’elettrificazione non sarà lineare e che i clienti e i mercati si muovono a velocità diverse. Siamo pragmatici e flessibili, pur mantenendo una posizione di leadership nel settore dell’elettrificazione e della sostenibilità”.

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La Volvo ha poi posto l’accento sulle criticità che impattano sul mercato delle elettriche. Come evidenziato in una nota, “la diffusione delle infrastrutture di ricarica è stata più lenta del previsto, gli incentivi governativi sono stati ritirati in alcuni mercati e le recenti tariffe sui veicoli elettrici hanno creato ulteriori incertezze”. Nonostante ciò, la società di proprietà della cinese Geely Holding ha ribadito di ritenere necessarie “politiche governative più forti e stabili” per sostenere la transizione verso l’elettrificazione.

La fiducia resta alta in casa Volvo, ma la notizia di questo cambio di rotta rappresenta un’altra brutta notizia per gli integralisti verdi. L’ennesima. Perché evidentemente le auto alla spina non rappresentano il futuro, ma nemmeno il presente. Ad eccezione della Cina, che registra numeri diametralmente opposti a quelli delle principali capitai occidentali…

Franco Lodige, 6 settembre 2024

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