La spunta Stefano “Ciccio” Puzzer. Ricordate il leader dei No Green Pass, sindacalista dei portuali di Trieste, capopopolo della protesta contro il lasciapassare obbligatorio per il lavoro? Bene. Il Tar del Lazio ha annullato il provvedimento di Daspo nei suoi confronti e ha condannato “il ministero dell’Interno al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente e le liquida nella misura di euro 1.000,00 oltre accessori di legge”.
Tolto il Daspo a Puzzer
A Puzzer era stato vietato dal questore di Roma di tornare nella Capitale per almeno un anno, a meno di esplicita autorizzazione. “L’Amministrazione – si legge nella sentenza del Tar visionata da LaPresse – non ha formalmente contestato tali risultanze, né ha indicato concrete e significative situazioni di pericolo derivanti dal comportamento del ricorrente, tali da poterne inferire un effettivo potenziale pericolo per la sicurezza pubblica, nelle circostanze di luogo e di tempo che costituiscono la motivazione sostanziale del provvedimento impugnato”. Non solo. “Il provvedimento non può legittimamente fondarsi sulle sole segnalazioni del ricorrente all’Autorità Giudiziaria, ovvero sulla contestazione relativa all’organizzazione di una manifestazione non autorizzata, che – oltre a non essere state accertate in maniera definitiva – non possono da sole sorreggere la misura, in assenza di ulteriori e concreti elementi di fatto che fungano da indispensabili criteri di collegamento spazio-temporale tra le esigenze di prevenzione ed uno specifico territorio (…), con riferimento ad un delimitato periodo temporale di un anno”.
Esulta il leader No Pass
Per i giudici amministrativi era “poco pertinente” anche la motivazione “relativa all’esigenza di dislocare un massiccio presidio di sicurezza, che avrebbe distratto le forze di Polizia da altri obiettivi sensibili”. E neppure risultava “un effettivo turbamento della sicurezza pubblica, in assenza di documentati disordini”. Quindi Daspo revocato a Puzzer. Esulta il portuale su Facebook: “Abbiamo vinto – scrive – voglio ringraziare in primis la mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi fratelli portuali sia di Trieste che dalle altre parti d’Italia, ma un grande grazie a Stefania Cappellari, il mio avvocato, che è stata straordinaria. Grazie anche a tutti i cittadini italiani con la quale condividiamo questa prima piccola gioia. Grazie dell’affetto del supporto dell’appoggio: è una piccola vittoria di tutti, ora avanti tutta”.