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Ricciardi prospetta il lockdown democratico

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Alla fine il consigliere del ministro della Salute Walter Ricciardi, ospite di Agorà estate su Rai 3, lo ha ammesso: «Se salgono i contagi elezioni e apertura delle scuole a rischio». Il sospetto che molti avevano maturato sulla volontà del governo di rinviare le urne, con il pretesto dell’emergenza sanitaria mediaticamente congegnata, anche se sostanzialmente fittizia, trova nelle parole di Ricciardi ulteriori indizi di conferma. La maggioranza rossogialla è refrattaria al giudizio popolare e pur di sottrarsi alla sua espressione invia in avanscoperta i suoi tecnici di fiducia per preparare il terreno dell’inasprimento delle misure restrittive in cui rinchiudere anche l’esercizio democratico delle elezioni.

Vogliono debilitare le reazioni del popolo facendo serpeggiare, in una comunicazione martellante, l’emozione della paura che si origina dall’evocazione dei morti da Covid-19 che il bollettino quotidiano sui contagi richiama. Un governo che agita l’oggetto fobico del virus, per prorogare lo stato di emergenza e per sospendere la democrazia, assume i connotati di un gesto eversivo che non può continuare ad essere avallato dal silenzio complice degli organi di garanzia. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, emetta un sussurro di censura, dimostrando che la vaccinazione democratica del Paese non ha interrotto di fornire l’immunità contro le torsioni autoritarie.

Se il governo dovesse congelare le elezioni regionali e compromettere l’avvio regolare delle lezioni in aula, rovescerebbe i presidi democratici, comprimendo il diritto all’esercizio del voto e svuotando i compiti dell’agenzia scolastica nel formare i cittadini del domani, a cui non possiamo rinunciare per continuare a qualificarci come Paese liberale. Come il «bugiardino», allegato alle contemporanee confezioni galeniche, ci illustra le funzioni di un piano terapeutico per evitare controindicazioni sanitarie, così la Costituzione detta i valori a cui la politica deve conformarsi per mantenere inalterato l’equilibrio democratico. Walter Ricciardi dopo aver prospettato il lockdown democratico si è giustificato affermando che la sua dichiarazione era riferita ad altri Paesi. Una toppa peggio del buco, non avendo nessun titolo per sigillare le urne di qualunque nazionalità esse siano.

In merito alle dichiarazioni di Ricciardi sul rinvio delle elezioni, il governatore ligure Giovanni Toti ha replicato con parole di furente disapprovazione, definendo «eversivo che un signore non eletto da nessuno possa anche semplicemente ipotizzare». Questa, ha aggiunto Toti, «sarebbe la dimostrazione che il Comitato tecnico scientifico del Governo è un’accolita di inetti pericolosi». Le elezioni regionali rappresentano un passaggio politico fondamentale per la tenuta del governo, checché ne dica il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che tende a derubricare il voto di settembre a dimensione locale, e presumendo la sconfitta la si vuole neutralizzare eludendo la consultazione elettorale.

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