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Ricolfi: “Schlein? Cadrà prima della Meloni. E per due motivi”

Il sociologo analizza il “potere” del premier di destra. E mette una pietra tombale sul Pd

Elly Schlein e Luca Ricolfi

Luca Ricolfi, come sempre, offre un’analisi attenta del panorama politico italiano, del governo e dell’opposizione, e lo fa in un’intervista pubblicata da “Il Fatto Quotidiano“. Il sociologo analizza il presunto “familismo” del cerchio magico del premier, ma soprattutto bacchetta Elly Schlein e il suo Pd dal futuro molto incerto.

La crescita di FdI

Ricolfi riconosce l’abitudine della leader di Fratelli d’Italia di circondarsi di persone di fiducia, magari anche familiari, ma non lo condanna. Anzi: lo valuta come un tentativo di proteggersi “dall’assalto alla diligenza che il suo partito ha subito a causa della vertiginosa crescita elettorale”. Secondo Ricolfi, Meloni “risponde cercando di assegnare incarichi solo a chi conosce personalmente e di cui si fida al 100%. In questa ottica, i parenti e i membri del cerchio magico diventano i primi della lista”.

Ma Meloni non è solo una stratega: secondo Ricolfi, possiede anche una notevole acume politico. “Non direi che Meloni tiene l’Italia in pugno, semmai usufruisce di una rendita di posizione che le deriva dalla pochezza dei dirigenti dell’opposizione”, osserva il sociologo. “Però, a voler essere obiettivi, dobbiamo anche riconoscerle una inattesa capacità di muoversi sulla scena internazionale, oltreché una intelligenza politica non comune sulle questioni interne”.

Meloni e Renzi, che futuro sarà

Guardando al futuro dell’esecutivo, Ricolfi prevede che “molto dipenderà dall’andamento dell’inflazione, dall’esito della battaglia sul salario minimo, e dalla tenuta dei conti pubblici nella prossima legge di bilancio”. Sostiene che “Meloni non ama la flat tax e punta tutto sul taglio del cuneo fiscale e l’aumento dell’occupazione”, indicando una possibile sfida per Meloni nel bilanciamento tra le sue promesse politiche e le restrizioni finanziarie. “Per realizzare i suoi obiettivi ha bisogno di spendere più di quanto lo Stato incassa. È possibile che l’Europa chiuda un occhio, ma non è detto che i mercati finanziari siano altrettanto benevoli”.

Infine, quando gli si chiede del futuro del Partito Democratico, Ricolfi è piuttosto pessimista: “[Il PD] è nato storto, ma in corso d’opera si è storto ancora di più”. I motivi sono due: “Primo, perché Giorgia – al di là di quel che si può pensare delle sue idee (e dei suoi imbarazzanti alleati) – è più in gamba e più carismatica di Elly. Secondo, perché il Pd è abituato a divorare i suoi segretari: mi stupirei che, alla prima sconfitta elettorale, non facesse lo stesso con Elly”.

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