Commenti all'articolo Riforma della scuola? Sì, ma a 2 condizioni
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gianfranco benetti longhini
1 Febbraio 2023, 13:55 13:55
Credo che tutti siano d’accordo nell’importanza dell’educazione academica a tutti i nostri studenti, specialmente se di ottima qualità.
Questo però è un problema nel nostro paese. Lo dico perché dal mio rientro in Italia inizio anno ’90, mi sono interessato della qualità di chi insegna, e trovai un abisso fra i migliori e quelli meno (senza usare una parola che può offendere).Questo non è solo un problema Italiano.
Un semplice esempio, fu introdotto ad una insegnante di Inglese da un’altra maestra. Gli feci delle domande semplici, e lei non riuscì a capire o rispondere con una domanda.
Segue …
Daniele
1 Febbraio 2023, 10:12 10:12
E invece caro Nicola con questo articolo dimostri di conoscere il mondo della scuola.
Intanto non citi i numeri di studenti della Campania che sono di poco inferiori a quelli della Lombardia (ovviamente non conviene al tuo discorso).
Poi parli di “censimento” senza sapere, neanche lontanamente, che tale censimento esiste da sempre!
È solo sulla base dei numeri censiti che vengono composte, dagli organi periferici del Ministero, le classi da cui derivano le cattedre. E spesso non si riesce ad assumere tutti per motivi legati alle finanze (per cui vi sono poi eserciti di precari!).
Cosa c’entrano le campagne elettorali?
Franco
31 Gennaio 2023, 16:56 16:56
Arrivi tardi, caro.
Un paio di giorni fa a “Zona Bianca” il conduttore ha intervistato il prof. Briatore sui temi dell’istruzione e della formazione.
Tra un bofonchiamento e l’altro in un italiano stentato, si è appena percepita l’urgenza di far studiare ai bambini i meccanismi della borsa (non della cartella, proprio della borsa!)
Aggravante: il conduttore ascoltava estasiato.
massimo
31 Gennaio 2023, 15:57 15:57
Articolo chiaro e completo. Grazie . Avrei voluto sentire questo ragionamento dalla compagine politico dx o sx . Dalla riforma Gentile in poi, abbiamo abbandonato la scuola a se’ stessa. Riforma Valditara? Perche’ no. Fatta bene, pero’ con discernimento. Speriamo bene per il.futuro.
rosario nicoletti
31 Gennaio 2023, 15:46 15:46
Le prove INVALSI dimostrano che le scuole del sud sono meno “efficaci” di quelle del nord. Differenziare gli stipendi senza preoccuparsi d’altro non farebbe altro che aumentare il divario tra sud e nord. La prima riforma da fare è quella di obbligare gli allievi a studiare per essere promossi. Fino a quando lo studio non sarà “obbligatorio” è inutile pensare a riforme; nell’attuale allegro caos dove studiare è facoltativo, gli insegnanti continueranno ad essere insultati, sbertucciati ed anche picchiati.
Cecilia Mascia
31 Gennaio 2023, 15:45 15:45
Vogliamo dirla tutta? Perché dobbiamo riempire le scuole di docenti meridionali molto spesso non in grado di parlare neanche l italiano? Mi riferisco soprattutto alle scuole inferiori
Credo che tutti siano d’accordo nell’importanza dell’educazione academica a tutti i nostri studenti, specialmente se di ottima qualità.
Questo però è un problema nel nostro paese. Lo dico perché dal mio rientro in Italia inizio anno ’90, mi sono interessato della qualità di chi insegna, e trovai un abisso fra i migliori e quelli meno (senza usare una parola che può offendere).Questo non è solo un problema Italiano.
Un semplice esempio, fu introdotto ad una insegnante di Inglese da un’altra maestra. Gli feci delle domande semplici, e lei non riuscì a capire o rispondere con una domanda.
Segue …
E invece caro Nicola con questo articolo dimostri di conoscere il mondo della scuola.
Intanto non citi i numeri di studenti della Campania che sono di poco inferiori a quelli della Lombardia (ovviamente non conviene al tuo discorso).
Poi parli di “censimento” senza sapere, neanche lontanamente, che tale censimento esiste da sempre!
È solo sulla base dei numeri censiti che vengono composte, dagli organi periferici del Ministero, le classi da cui derivano le cattedre. E spesso non si riesce ad assumere tutti per motivi legati alle finanze (per cui vi sono poi eserciti di precari!).
Cosa c’entrano le campagne elettorali?
Arrivi tardi, caro.
Un paio di giorni fa a “Zona Bianca” il conduttore ha intervistato il prof. Briatore sui temi dell’istruzione e della formazione.
Tra un bofonchiamento e l’altro in un italiano stentato, si è appena percepita l’urgenza di far studiare ai bambini i meccanismi della borsa (non della cartella, proprio della borsa!)
Aggravante: il conduttore ascoltava estasiato.
Articolo chiaro e completo. Grazie . Avrei voluto sentire questo ragionamento dalla compagine politico dx o sx . Dalla riforma Gentile in poi, abbiamo abbandonato la scuola a se’ stessa. Riforma Valditara? Perche’ no. Fatta bene, pero’ con discernimento. Speriamo bene per il.futuro.
Le prove INVALSI dimostrano che le scuole del sud sono meno “efficaci” di quelle del nord. Differenziare gli stipendi senza preoccuparsi d’altro non farebbe altro che aumentare il divario tra sud e nord. La prima riforma da fare è quella di obbligare gli allievi a studiare per essere promossi. Fino a quando lo studio non sarà “obbligatorio” è inutile pensare a riforme; nell’attuale allegro caos dove studiare è facoltativo, gli insegnanti continueranno ad essere insultati, sbertucciati ed anche picchiati.
Vogliamo dirla tutta? Perché dobbiamo riempire le scuole di docenti meridionali molto spesso non in grado di parlare neanche l italiano? Mi riferisco soprattutto alle scuole inferiori