Se il governo fa l‘embargo al petrolio russo (che avverrà dal 5 febbraio) e uccide le raffinerie di proprietà russa, come la LUKOIL a Priolo, che fa un quarto del gasolio italiano, credo non occorra essere Einstein per capire che, prima o poi, il costo della benzina aumenterà.
Potete fare tutti i tetti che volete: ma è una legge del mercato. Funziona così: il prezzo sale naturalmente.
Chiunque abbia visto questa Zuppa si ricorderà che, mentre loro discutevano dei tetti al prezzo del gas e del petrolio, io vi facevo presente che a Priolo veniva prodotto un quarto del diesel italiano e che bisognava salvare la raffineria in tempi non sospetti senza fare cazzate.
Come se non bastasse, il Governo Meloni ha deciso di ridurre lo sconto sulle accise. Toc toc, caro governo. Primo test per entrare all’Università del “maranzone”: cosa succede se riduco gli sconti fiscali, aumento la domanda e riduco l’offerta? Si alzano i prezzi. Anche il maranzone col borsello sugli occhi sa che questa cosa avviene. E non ci si può lamentare. Mi fa impazzire il fatto che l’esecutivo non si assuma le responsabilità delle proprie scelte.
Invece in Italia che succede? Succede che “scatta l’inchiesta” sui rincari della benzina. Ci stanno prendendo per i fondelli. Pensate davvero serva a qualcosa? Pensate davvero che la colpa dell’aumento dei prezzi sia del singolo distributore? O forse sarà che il 30% del petrolio viene dalla Russia e noi stiamo per imporre un embargo? Qualcuno, non dico liberale, ma almeno di buon senso, c’è da quelle parti?
Nicola Porro, 9 gennaio 2023