Il Parlamento Ue ha dato l’ennesima dimostrazione di essere ostaggio dell’ideologia green e farne le spese sarà come sempre il mondo agricolo. Ieri è stato infatti approvato, in sessione plenaria a Strasburgo, l’accordo sulla legge sul ripristino della natura, così come uscita dal trilogo. Il via libera è giunto con 329 voti a favore, 275 contro e 24 astenuti e con il no alle proposte dell’Ecr di rigettare la proposta della Commissione e di poterla emendare. Tra i voti contrari anche quelli del Ppe, partito della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a testimonianza dell’integralismo della legge-colonna del Green Deal tanto caro ai Verdi e ai vari talebani della sinistra.
La legge sul Ripristino della natura approvata dal Parlamento Ue rientra nella sfera degli interventi mirati a danneggiare il sistema produttivo. Le norme prevedono il ripristino delle paludi – bonificate grazie al sacrificio di generazioni e generazioni fin dall’antichità – la rimozione di argini e dighe da 25mila chilometri di fiumi e ancora l’abbandono da parte degli agricoltori della coltivazione dei campi qualora non venisse rispettato “l’indice di farfalle della prateria”. Ma non è tutto, come evidenziato in una nota il copresidente del gruppo ECR Nicola Procaccini e il capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza a nome della delegazione di FdI: “Tutti gli interventi per ‘ripristinare la natura’ dovranno essere finanziati dagli Stati nazionali prelevando risorse da fondi europei per la pesca marittima e l’acquacoltura, per l’agricoltura e l’allevamento. Insomma, oltre il danno la beffa”.
Il testo ha subito diverse modifiche nel corso degli ultimi mesi, fino alla svolta firmata dal relatore, il socialista verde spagnolo Cesar Luena Lopez: niente esenzioni, non si fanno sconti sull’agricoltura. Tanto mica sarà lui a rimetterci. Risultato, una proposta decisamente peggiorativa rispetto alla posizione che era stata votata dal Parlamento europeo per tutelare la superficie agricola e l’attività produttiva. Tra le altre criticità del testo Ue, l’assenza di fondi aggiuntivi per il raggiungimento degli obiettivi, considerando che risulta chiaro che le risorse finanziarie necessarie non potranno essere in alcun modo attinte dal bilancio della PAC, come evidenziato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
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La sensazione è straniante. Il ritiro della proposta di regolamento sui fitofarmaci era una finta da parte della Ue. Perchè la legge approvata ieri non coniuga la protezione dell’ambiente con la salvaguardia dei livelli di produzione. Tranchant l’analisi del presidente della Coldiretti Ettore Prandini che parla di un provvedimento privo di logica destinato a diminuire la produzione agricola, mettendo in contrapposizione la natura e l’agricoltore, che in realtà è il vero custode di questo patrimonio ambientale. Ma non è tutto, Prandini ha posto l’accento sulle tante chiacchiere sulla necessità di semplificare: “Questa legge va ad appesantire gli aspetti burocratici e i piani nazionali per le misure di ripristino che sarebbero molto complicati”.
L’ennesima mazzata della Ue agli agricoltori, l’ennesimo assist ai concorrenti extra-europei. L’apertura di facciata dell’Ue nei confronti dei trattori non ha trovato conferme a livello politico, data l’intenzione della maggioranza dell’Eurocamera di proseguire con la sua agenda green fatta di estremismo e ideologia. Come anticipato, persino il Ppe ha deciso di bocciare il provvedimento. Durissimo il presidente Manfred Weber, che non può certamente essere definito un nemico dell’ambiente: “Riteniamo ancora che la legge sul ripristino della natura sia mal redatta e non sia mai stata all’altezza del compito che ci attendeva […] Il gruppo PPE è pienamente impegnato sul cambiamento climatico e anche sugli obiettivi di biodiversità, concordati anche a livello internazionale, ma questa legge non sta dando risultati su questi temi. Stiamo implementando norme burocratiche aggiuntive per i nostri agricoltori in un momento in cui la produzione alimentare e i prezzi alimentari hanno un impatto diretto sulla vita degli europei, perché tuttavia, come abbiamo appreso ieri durante la plenaria della Presidente Lagarde, l’inflazione è oggi guidata dal aumento dei prezzi dei prodotti alimentari nei supermercati. In questo momento dobbiamo chiedere ai nostri agricoltori di produrre di più e non di meno per stabilizzare l’inflazione”.
Massimo Balsamo, 26 febbraio 2024
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