Ma intanto Unicredit, salvo ripensamenti non preventivabili, ha aperto anche in Italia la fase d’applicazione dei tassi d’interesse negativi sui conti correnti. Se non ci saranno smentite si partirà il primo gennaio e sarà per i conti superiori al milione di euro. Ci saranno anche nel nostro Paese accelerazioni nella direzione già osservata in Germania? Con il perdurare dei tassi negativi e senza una rivisitazione della Bce, anche le altre banche italiane seguiranno l’esempio di Unicredit?
Quello che fa specie è che dei 75 mila tagli di dipendenti l’83% sia stato registrato principalmente da banche europee. Una situazione che evidenza come, il modello degli istituti di credito del vecchio continente fosse meno performante e già più vetusto di quello americano, capace di resistere con maggior flessibilità anche alla crisi che esso stesso aveva generato. Quale saranno le prossime tappe? Quali gli interventi o pressioni? Staremo a vedere o… a pagare.
Leopoldo Gasbarro, 5 dicembre 2019