Commenti all'articolo Risparmi a rischio, quanto ci costa il welfare
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Sal
1 Gennaio 2020, 9:38 9:38
Ma che è uno spot per le assicurazioni private?
Elisabetta
31 Dicembre 2019, 20:02 20:02
Buon anno Gasbarro nonostante le perle di non saggezza che propina.
Elisabetta
31 Dicembre 2019, 19:57 19:57
Chi ha uno stipedio lordo sotto i 30 mila euro, singol, non ha convenienza a fare polizza poichè ammesso vi siano tutti i criteri di copertura ad tutte le malattie con nessuna cavillosità( non esiste tale polizza!) la cifra minima al mese sarebbe di 500 Euro , totale fine anno 6000 euro che se ti metti da parte sotto il materasso, sperando che poi ti avnzino sufficienti risorse economiche per la vita di tutti i giorni , in qualche anno ti sei fatto da te l’assicurazione.
Ogni volta che le polizze rimborsano o coprono costi aumenta il premio, alla fine dei conti è lei che ci guadagna sempre non di certo il beneficiario ed i recessi unilaterali non garantiscono la restituzione dei premi versati ne capitale accumulato.
Chi è debole difronte al sistema sanitario pubblico è il povero, l’indigente ossia quelli che non hanno nemmeno 10 Euro mese da permettersi per avere poi la certa fregatura alla bisogna da un assicurazione che con tali cifre non copre nulla , ossia non esiste e quelle che mediamente hanno premi intorno ai 100, 200 euro mensili sono proprio quelle che hanno i cavilli giusti per il momento disgraziato del beneficiario.
In bocca a lupo siete alla mercè del mercato liberale, liberista e libertario della sanità.
Elisabetta
31 Dicembre 2019, 19:16 19:16
In quale vespaio di polizze sanitarie?
Quelle che hanno delle clasusole vessatorie che non legge quasi mai nessuno e che colpiscono il contraentebeneficiario nel momento del bisogno/malattia severa, attravesro le quali in determinati tipi di malattie, pregresso e/o recidive non comprese nell’elenco o cavillosamente comprese ma tutte da interpretare a posteriori difronte ad un iter giudiziario, prima vieni cortesemente, buttato fuori dalla assicurazione, ossia recesso unilaterlae?
Una liberalità garantita, quella delle polizze sanitarie ma liberalità per portafogli gestiti da polli pronti allo spennamento. ( sinteticamente, cornuti e mazziati!)
Quella robina la piazzavo ma appunto come fa un piazzista.
Eviterò dettagli tecnico giuridici che anche il Dr. Gasbarro evita di elencare.
Le uniche polizze vita, sanitarie insomma rischi che avevano un senso erano quelle per pochi elitari appartenenti a categorie professionali di nicchia, che venivano oltretutto pagate dalla società per cui si lavorava, dopodichè con l’ascensore sociale la nicchia è diventata una massa ed i costi si spalmano ma i benefici (copertura rischi) si riducono.
Legge economica che al Dr. Gasbarro non dovrebbe essere ignota.
Ma che è uno spot per le assicurazioni private?
Buon anno Gasbarro nonostante le perle di non saggezza che propina.
Chi ha uno stipedio lordo sotto i 30 mila euro, singol, non ha convenienza a fare polizza poichè ammesso vi siano tutti i criteri di copertura ad tutte le malattie con nessuna cavillosità( non esiste tale polizza!) la cifra minima al mese sarebbe di 500 Euro , totale fine anno 6000 euro che se ti metti da parte sotto il materasso, sperando che poi ti avnzino sufficienti risorse economiche per la vita di tutti i giorni , in qualche anno ti sei fatto da te l’assicurazione.
Ogni volta che le polizze rimborsano o coprono costi aumenta il premio, alla fine dei conti è lei che ci guadagna sempre non di certo il beneficiario ed i recessi unilaterali non garantiscono la restituzione dei premi versati ne capitale accumulato.
Chi è debole difronte al sistema sanitario pubblico è il povero, l’indigente ossia quelli che non hanno nemmeno 10 Euro mese da permettersi per avere poi la certa fregatura alla bisogna da un assicurazione che con tali cifre non copre nulla , ossia non esiste e quelle che mediamente hanno premi intorno ai 100, 200 euro mensili sono proprio quelle che hanno i cavilli giusti per il momento disgraziato del beneficiario.
In bocca a lupo siete alla mercè del mercato liberale, liberista e libertario della sanità.
In quale vespaio di polizze sanitarie?
Quelle che hanno delle clasusole vessatorie che non legge quasi mai nessuno e che colpiscono il contraentebeneficiario nel momento del bisogno/malattia severa, attravesro le quali in determinati tipi di malattie, pregresso e/o recidive non comprese nell’elenco o cavillosamente comprese ma tutte da interpretare a posteriori difronte ad un iter giudiziario, prima vieni cortesemente, buttato fuori dalla assicurazione, ossia recesso unilaterlae?
Una liberalità garantita, quella delle polizze sanitarie ma liberalità per portafogli gestiti da polli pronti allo spennamento. ( sinteticamente, cornuti e mazziati!)
Quella robina la piazzavo ma appunto come fa un piazzista.
Eviterò dettagli tecnico giuridici che anche il Dr. Gasbarro evita di elencare.
Le uniche polizze vita, sanitarie insomma rischi che avevano un senso erano quelle per pochi elitari appartenenti a categorie professionali di nicchia, che venivano oltretutto pagate dalla società per cui si lavorava, dopodichè con l’ascensore sociale la nicchia è diventata una massa ed i costi si spalmano ma i benefici (copertura rischi) si riducono.
Legge economica che al Dr. Gasbarro non dovrebbe essere ignota.
Saluti Gasbarro