Certo i loro programmi sono nettamente spostati a sinistra; ma si sa che gli americani, persone serie, non leggono gli scartafacci elettorali e vogliono candidati nella loro vita non dediti al flip flop, cioè al cambiamento di identità politica. E Sleepy Joe e Kamala, centristi tutta una vita, si sono buttati a sinistra, per dirla con Totò, forse troppo disinvoltamente.
Al tempo stesso la candidatura della Harris rivela come ormai sia ridotta a poca cosa l’ideologia della sinistra, soprattutto quella italiana, un’imitazione neanche tanto riuscita di quella americana; una retorica astratta della donna, del colore della pelle, della immigrazione. Ma chissà poi perché i candidati rossi, che si mascherano da rappresentanti delle classi povere, dal mondo del lavoro non vengano mai.
Marco Gervasoni, 13 agosto 2020