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Rolling Stone, quando a rotolare sono le palle

La rivista mensile Rolling Stone esce con l’appello “Io non sto con Salvini. Da adesso chi tace è complice” in copertina. Già dalla parole complice, si intuisce, come pensa Saviano, che il ministro siaun malvivente. Non sfiora il dibbio a costoro, che chi tace, acconsente. E che le idee, le posizioni politiche non siano delinquenziali, per il solo fatto di non essere conformi a quelle dei redattori (tutti?), direttori ed editori del rolling stone. Mi aspetto una richiesta di firme all’appello di tutti i giornalisti, collaboratori e fornitori della rivista patinata.

Leggiamo insieme: “Fa male vedere, giorno dopo giorno, un’Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro. Un’Italia rabbiosa e infelice. Fa ancora più male prendere atto che questa rabbia si è fatta potere.” La rabbia, come la chiamano loro, non si è fatta potere, è stata eletta dagli italiani,  che come scrivono a RS è complice di Salvini, perchè lo ha scelto in libere elezioni democratiche.

E poi: “I valori sui quali abbiamo costruito la civiltà, la convivenza, sono messi in discussione. (…) I sedicenti “nuovi” sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali. (…) Crediamo che aspettare che passi la bufera equivalga a essere complici…”. I valori sui quali abbiamo costruito la nostra civiltà sono anche il rispetto volettriano di chi non la pensa come noi, senza per questo considerarlo un farabutto.

E naturalmente segue l’immancabile elenco di “artisti e protagonisti della vita culturale italiana” che si sono espressi contro il ministro degli Interni (Mentana però si è chiamato fuori, nonostante fosse stato inserito): Daria Bignardi (scrittrice), Vasco Brondi (cantante), Caparezza (cantante), Ennio Capasa (stilista), Pierpaolo Capovilla (cantante), Chef Rubio (conduttore tv), Max Collini (cantante), Carolina Crescentini (attrice), Marco D’Amore (attore), Costantino della Gherardesca (conduttore tv), Erri de Luca (scrittore), Diodato (cantante), Elisa (cantante), Ernia (rapper), Fandango di Domenico Procacci (casa di produzione), Fabio Fazio (conduttore tv), Anna Foglietta (attrice), Marcello Fonte (attore), Gazzelle (cantante), Gemitaiz (rapper), Gipi (fumettista), Linus (Radio Deejay), Lo Stato Sociale (band), Makkox (illustratore), Fiorella Mannoia (cantante), Vinicio Marchioni (attore), Emma Marrone (cantante), Enrico Mentana (giornalista), Ermal Meta (cantante), Francesca Michielin (cantante), Motta (cantante), Gabriele Muccino (regista), Negramaro (band), Andrea Occhipinti (produttore e distributore cinematografico), Roy Paci (cantante), Mauro Pagani (musicista), Tommaso Paradiso (cantante), Valentina Petrini (giornalista), Alessandro Robecchi (scrittore), Lele Sacchi (dj), Selton (band), Barbara Serra (giornalista), Michele Serra (giornalista), Shablo (produttore musicale), Subsonica (band), Tedua (rapper), Tre Allegri Ragazzi Morti (band), Sandro Veronesi (scrittore), Daniele Vicari (regista), Zerocalcare (fumettista).

Enrico Mentana ha smentito ogni coinvolgimento in questo farneticante appello. Caspita bel modo di dare lezioncine di etica: taroccano le firme? Di per se infatti la cosa è un po’equivoca, si fa una lista di nomi a cui si chiede di firmare? O si è già ottenuta la sigla? Boh

La mia opinione? Legittimo il dissenso. Ben venga. Ci mancherebbe. Ma quell’arietta moralista per cui il dissenso si veste di toni apocalittici è semplicemnete ridicola. Ne parlo in questo video…