Provate a immaginare: avete 87 anni, niente moglie né figli, uscite di casa per andare a fare qualche accertamento medico e pensate che tutto possa risolversi con qualche giorno fuori porta. Poi tornate, provate ad aprire la porta dell’appartamento e la trovate scardinata. All’interno c’è un’abusiva sconosciuta che sostiene di abitare nella vostra casa, con i vostri beni, i vostri vestiti e i vostri gioielli. Tutto suo. Normalmente sarebbe il padrone di casa a cacciare l’occupante nomade, invece in Italia non va così: l’uomo, romano del quartiere Don Bosco, ha chiesto sì aiuto alle forze dell’ordine ma non è ancora riuscito a riottenere ciò che gli spetta di diritto.
La rom s’è infatti infilata in casa altrui assieme alla figlioletta e al cane. Difficile cacciarla su due piedi. Non trattandosi tecnicamente di un furto in corso (occupare la proprietà di qualcun altro , evidentemente, per la nostra legge non è un furto), i carabinieri hanno fatto capire all’anziano che per rendere esecutivo lo sfratto era necessario un ordine del giudice. Come vadano le cose coi tempi della giustizia nostrani lo sappiamo, dunque chissà se e quando il il povero 87enne potrà ritrovarsi un tetto sopra la testa. La nomade, infatti, per ora se l’è cavata con una denuncia in stato di libertà e fino a sentenza potrà rimanere dov’è.
“Il 14 ottobre verso le 11.30 – si legge nella denuncia, rivelata dal Messaggero – mi recavo a casa per verificare. Ho provato a inserire le chiavi nella toppa della serratura e ho constatato che non erano più funzionanti. Notato l’evidente danneggiamento della porta ho dedotto che era stata sostituita la serratura. Avendo paura di trovare ancora qualcuno all’interno, mi sono recato in un ufficio di polizia per chiedere un immediato intervento, ma mi veniva consigliato di tornare a casa, cioè fuori casa, chiamare il numero di emergenza e aspettare l’arrivo, effettivamente immediato, di una pattuglia”. Dopo aver parlato con la rom, i carabinieri hanno chiesto al legittimo proprietario di andarsene e di sporgere denuncia. Capito? Un signore vive in casa sua per decenni, se ne va un paio di giorni e si ritrova senza un letto in cui dormire. È normale?
Evidentemente, sì. La situazione diventa ancor più incredibile se si considera che in casa l’uomo avrebbe anche “tutti i documenti sanitari, per lui indispensabili” e pure “delle medicine salvavita“. Altrettanto fondamentali. Passino infatti i beni di valore come quadri d’autore, libri rari, la collezione di monete, monili d’oro e tutto il resto. Ma è possibile che non possa neppure riprendersi le pillole che lo tengono in vita?