Cronaca

Roma brucia per un campo abusivo: Gualtieri dove era?

Ieri un vasto rogo su Monte Mario ha terrorizzato la città: evacuate 6 palazzine, la Rai e l’Osservatorio astronomico

incendio roma gualtieri

Roma messa in ginocchio da un incendio. Ieri un vasto rogo è divampato a Monte Mario, nei pressi della città giudiziaria di Piazzale Clodio, e sono state ore intense: evacuate 4 palazzine, 40 persone dall’Osservatorio Astronomico e la sede Rai di via Teulada, tanto da costringere la sospensione della diretta di “Estate in diretta” su Rai 1. Il merito di questa emergenza? L’accampamento abusivo sulle pendici della collina di Monte Mario. Nel punto del rogo sono stati rinvenuti reti di letto usate come bracieri, pentole e tutto il necessario per cucinare. La conferma è arrivata direttamente dal sindaco Roberto Gualtieri: “L’incendio a Monte Mario sarebbe stato originato da un pasto cucinato in un accampamento abusivo”.

Quell’accampamento abusivo non è un fulmine a ciel sereno. Come evidenziato dal Corriere, la prima pietra della baraccopoli venne posata nel 2021, più di tre anni fa. E la favela di Monte Mario si è estesa fino a diventare un piccolo villaggio, con baracche e casette in cartongesso. E le istituzioni? Immobili, come sempre. Nessun intervento nonostante la presenza di decine di sbandati e di senzatetto, un degrado inaccettabile ma evidentemente tollerato da Gualtieri.

Tende e capanne spuntano come i funghi nel parco di Monte Mario da dieci anni, la denuncia dell’ex parlamentare Stefano Pedica, che ha puntato il dito contro l’indifferenza generale tra regione e comune. “I rom o senza fissa dimora come dichiara il sindaco continuano ad agire indisturbati bruciando copertoni per recuperare il rame, provocando un fumo acre e dannoso alla salute. Un fenomeno ben visibile, a due passi dal tribunale di Roma, che offre uno scenario desolante della città”.

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L’incendio si è propagato rapidamente a causa delle alte temperature e del vento, raggiungendo il sottobosco e dunque la collina. Chiusi lungotevere Oberdan, lungotevere della Vittoria, via Giuseppe Faravelli e via dei Cavalieri di Vittorio Veneto in direzione Piazzale Clodio. Ma la paura è stata tanta, come testimoniato dai residenti, terrorizzati dalle esplosioni e dalla colonna di fumo nero e densa, che fortunatamente non dovrebbe avere ripercussioni sulla salute dei romani.

Riflettori accesi anche sulla rapidità con cui si è propagato il rogo e c’è un dettaglio che non può passare inosservato. L’incuria e la sterpaglia dell’area dovevano essere rimossi proprio per garantire l’incolumità dei cittadini, la denuncia del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia: “Sono anni ormai che denunciamo lo stato di abbandono nel quale versano alcune zone della città che d’estate diventano veri e propri inferni causati spesso dal comportamento doloso o accidentale di sbandati che approfittano della calura estiva per bivaccare, incendiare rifiuti ed estrarre metalli da destinare al commercio clandestino, campeggiare”.

Senza dimenticare l’emergenza legata ai campi rom, responsabili di diversi roghi nelle ultime settimane. Il 20 giugno è stato registrato un maxi-incendio alla Magliana, mentre il 13 luglio è risultato necessario chiudere la Pontina per l’incendio innescato davanti a un accampamento. Gualtieri ha fatto diversi proclami sul piano di chiusura dei campi rom, licenziato a giugno 2023 ma senza grossi risultati in relazione ai villaggi ghetto realizzati per ospitare la comunità rom. Dileggiando le politiche precedenti – quelle della Raggi in primis – il primo cittadino dem ha rivendicato la presunta politica “di inclusione che riguarda i cittadini, perché non esistono le politiche per etnia”. E ancora, recentemente: “Abbiamo realizzato un piano, sciolto un ufficio e realizzato e conclusi i tavoli di co-programmazione e coprogettazione con il terzo settore. Adesso abbiamo la road map per l’integrazione”.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma purtroppo non si tratta del primo episodio di questo tipo. Anziché dedicarsi esclusivamente alle istanze Lgbt e all’agenda woke, Gualtieri potrebbe fare qualcosa di concreto, a partire dallo sgombero delle aree occupate illegalmente. A Roma troppe aree sono state trasformate in discariche abusive, se non in vere e proprie baraccopoli, ed è arrivato il momento di dire basta a cotanto degrado. Con buona pace di chi passa il tempo a elogiare un’amministrazione tutt’altro che efficace.

Franco Lodige, 1 agosto 2024

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