La politica, in questo anno e mezzo, ha parlato alla scuola, ma non ha parlato ai ragazzi. Ha parlato di banchi a rotelle, orari, aule, turni, tamponi. Ma nessuno ha mai rivolto un appello diretto, esclusivo, profondo agli studenti spiegando che quella in corso non era una ricreazione. E il silenzio del governo di fronte alle occupazioni romane, da cui nasce l’ambizione di dar vita ad un movimento nazionale (La Lupa) sconcerta assai. Non si può far finta di niente, ed è necessario che lo Stato faccia lo Stato. Riappropriandosi del suo ruolo educativo che troppo spesso prova ad applicare sugli adulti, invece che su chi davvero ne avrebbe bisogno. Cominciando dall’unico segnale possibile in questo momento: lo sgombero delle scuole occupate.
Perché questa mobilitazione, per quanto mediaticamente molto sottovalutata, è uno scempio mentre il Paese si arrabatta giorno per giorno per tenere la testa fuor d’acqua con la variante Omicron. E perché c’è da salvarsi il futuro. Quello fatto di lavoro, soldi, ruoli e non di striscioni che grondano banalità.
Pietro De Leo, 20 dicembre 2021