Commenti all'articolo Roma e non solo: viva l’autovelox che salva la vita
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Cecco61
11 Gennaio 2020, 19:22 19:22
Credo che il fatto non sia così semplice come vorrebbe far credere. L’altro automobilista, quello che ha visto le ragazze e si è fermato, era partito dallo stesso semaforo con l’investitore quando è scattato il verde: quindi andava più veloce lui, solo che ha potuto vedere le ragazze mentre, nello stesso tempo, essendo leggermente più avanti, ha coperto la visuale delle ragazze alla macchina che sopraggiungeva alla sua sinistra. Nessuno sa la velocità ma, come detto da molti, essendo appena ripartiti non poteva essere chissà che. Visto poi che è un docente di materie scientifiche, dovrebbe pure sapere che anche se per un pedone si vede benissimo in una zona buia, per l’automobilista che sopraggiunge la visibilità è limitata al fascio dei propri fari al di fuori dei quali vede poco o nulla. Se anche è facile dare sempre e soltanto la colpa agli automobilisti si finisce per deresponsabilizzare totalmente i pedoni (già peraltro sempre difesi dalla Magistratura qualunque cosa facciano) i quali attraversano ovunque, strisce pedonali o meno, e senza avvedersi di veicoli che li nascondono agli altri automezzi in transito. Le regole ci sono e tutti dovrebbero rispettarle, pedoni e ciclisti compresi. Va da sé che quando il legislatore illuminato prevede la possibilità per le bici di andare in contromano e senza fari (lo facevano anche prima), e… Leggi il resto »
Davide V8
28 Dicembre 2019, 16:53 16:53
Piccolo aggiornamento: pare esista in loco un “giochino del semaforo rosso”, una specie di roulette russa consistente nell’attraversare la strada di corsa mentre è verde per le auto.
Però se Battaglia dice che servono gli autovelox ed è colpa della velocità, sarà certamente così.
A proposito, caro Battaglia, circa il “non parlare a vanvera”: se l’altro automobilista le ha viste e si è fermato per farle passare, significa che con ogni probabilità le ragazze sono “spuntate” da dietro quest’auto, dal punto di vista dell’investitore, rendendo impossibile vederle sino all’ultimissimo momento.
Questa vicenda, per come viene raccontata dai media, e per tutta la relativa ridicola propaganda, testimonia perfettamente la distruzione culturale, e logica, del paese.
rosario nicoletti
25 Dicembre 2019, 10:51 10:51
Vorrei aggiungere una ulteriore considerazione. In Italia, quando si hanno eventi luttuosi, questi vengono giudicati con una specie di strabismo: la parte che ha ricevuto il maggior danno viene guardata con un pregiudizio favorevole, mentre la parte che ha prodotto il danno viene valutata in modo opposto. Se un ladro entra in casa e rimane ucciso, ci si dimentica che aveva violato una legge e si ritiene responsabile chi ha ucciso. In modo perfettamente simmetrico se un pedone attraversa la strada in condizioni proibitive e viene investito, la colpa è del guidatore del veicolo. Forse, tutto dipende dal fatto che la trasgressione viene automaticamente derubricata, mentre prevale una forma di pietismo.
Michele
25 Dicembre 2019, 8:40 8:40
Completamente d’accordo con il prof. Battaglia. La distanza di frenatura dipende dalla velocità, quindi in città i limiti vanno rispettati al 100%. Punto. Ho vissuto a Torino negli anni 80 e assistito ad incidenti disastrosi, grazie a “corsi… di scorrimento veloce”. La notte, poi, con l’azzardo del limite giallo-rosso ai semafori, si verificava quello che il prof. Mortarino de Poli chiamava: incontro infelice di due ottimisti!
giuseppe
24 Dicembre 2019, 17:24 17:24
A Pietro Genovese, come è giusto che sia, sono stati fatti immediatamente gli esami tossicologici
che sono risultati positivi a droga ed alcol ma non mi risulta che nessuno abbia mai
pensato di fare altrettanto alle due povere ragazze … magari si potrà capire perche il cellulare e il portafoglio di una delle ragazze siano spariti.
Visto che siamo nel discorso.
Mi raccomando, evitiamo che i nostri ragazzi bevano troppe bibite zuccherate … fanno male … ne va della loro salute.
Saluti
rosario nicoletti
24 Dicembre 2019, 17:00 17:00
Molto spesso mi trovo d’accordo con Battaglia, ma non in questo caso; cominciamo col dire che la velocità “eccessiva” (ma poi, rispetto a che?) non è l’unica causa di incidenti. Certo, se tutti andassero a passo d’uomo ci sarebbero meno incidenti; ma una certa velocità è parte del nostro modo di vivere. Gli eventi a volte tragici che avvengono sulle strade sono fatti nei quali la “volontà a delinquere” è quasi sempre assente, mentre sono determinati da una catena di circostanze avverse. Nel caso in questione, esistono numerose concause, e la nuova legge sull’omicidio stradale finirà per stritolare il terzo sventurato di questa terribile vicenda. La pioggia, la scarsa illuminazione stradale, insieme all’uso dei fari anabbaglianti da luogo ad una scarsissima visibilità “generale”: intendo dire che, guidando in queste condizioni non si ha percezione di quanto avviene nell’intero panorama. Queste condizioni devono essere tenute in considerazione dai guidatori, ma anche da quelli che si avventurano ad attraversare una strada “di scorrimento” in un posto non protetto da semaforo. In sostanza io ritengo che l’evento tragico si sarebbe potuto verificare anche se alla guida vi fosse stato un guidatore completamente sobrio: questo non esonera da responsabilità, ma attenua la colpa. Per concludere penso che in questo, come in moltissimi altri casi l’applicazione della nuova legge sia sbagliata (anche perché credo sbagliata… Leggi il resto »
Credo che il fatto non sia così semplice come vorrebbe far credere. L’altro automobilista, quello che ha visto le ragazze e si è fermato, era partito dallo stesso semaforo con l’investitore quando è scattato il verde: quindi andava più veloce lui, solo che ha potuto vedere le ragazze mentre, nello stesso tempo, essendo leggermente più avanti, ha coperto la visuale delle ragazze alla macchina che sopraggiungeva alla sua sinistra. Nessuno sa la velocità ma, come detto da molti, essendo appena ripartiti non poteva essere chissà che. Visto poi che è un docente di materie scientifiche, dovrebbe pure sapere che anche se per un pedone si vede benissimo in una zona buia, per l’automobilista che sopraggiunge la visibilità è limitata al fascio dei propri fari al di fuori dei quali vede poco o nulla. Se anche è facile dare sempre e soltanto la colpa agli automobilisti si finisce per deresponsabilizzare totalmente i pedoni (già peraltro sempre difesi dalla Magistratura qualunque cosa facciano) i quali attraversano ovunque, strisce pedonali o meno, e senza avvedersi di veicoli che li nascondono agli altri automezzi in transito. Le regole ci sono e tutti dovrebbero rispettarle, pedoni e ciclisti compresi. Va da sé che quando il legislatore illuminato prevede la possibilità per le bici di andare in contromano e senza fari (lo facevano anche prima), e… Leggi il resto »
Piccolo aggiornamento: pare esista in loco un “giochino del semaforo rosso”, una specie di roulette russa consistente nell’attraversare la strada di corsa mentre è verde per le auto.
Però se Battaglia dice che servono gli autovelox ed è colpa della velocità, sarà certamente così.
A proposito, caro Battaglia, circa il “non parlare a vanvera”: se l’altro automobilista le ha viste e si è fermato per farle passare, significa che con ogni probabilità le ragazze sono “spuntate” da dietro quest’auto, dal punto di vista dell’investitore, rendendo impossibile vederle sino all’ultimissimo momento.
Questa vicenda, per come viene raccontata dai media, e per tutta la relativa ridicola propaganda, testimonia perfettamente la distruzione culturale, e logica, del paese.
Vorrei aggiungere una ulteriore considerazione. In Italia, quando si hanno eventi luttuosi, questi vengono giudicati con una specie di strabismo: la parte che ha ricevuto il maggior danno viene guardata con un pregiudizio favorevole, mentre la parte che ha prodotto il danno viene valutata in modo opposto. Se un ladro entra in casa e rimane ucciso, ci si dimentica che aveva violato una legge e si ritiene responsabile chi ha ucciso. In modo perfettamente simmetrico se un pedone attraversa la strada in condizioni proibitive e viene investito, la colpa è del guidatore del veicolo. Forse, tutto dipende dal fatto che la trasgressione viene automaticamente derubricata, mentre prevale una forma di pietismo.
Completamente d’accordo con il prof. Battaglia. La distanza di frenatura dipende dalla velocità, quindi in città i limiti vanno rispettati al 100%. Punto. Ho vissuto a Torino negli anni 80 e assistito ad incidenti disastrosi, grazie a “corsi… di scorrimento veloce”. La notte, poi, con l’azzardo del limite giallo-rosso ai semafori, si verificava quello che il prof. Mortarino de Poli chiamava: incontro infelice di due ottimisti!
A Pietro Genovese, come è giusto che sia, sono stati fatti immediatamente gli esami tossicologici
che sono risultati positivi a droga ed alcol ma non mi risulta che nessuno abbia mai
pensato di fare altrettanto alle due povere ragazze … magari si potrà capire perche il cellulare e il portafoglio di una delle ragazze siano spariti.
Visto che siamo nel discorso.
Mi raccomando, evitiamo che i nostri ragazzi bevano troppe bibite zuccherate … fanno male … ne va della loro salute.
Saluti
Molto spesso mi trovo d’accordo con Battaglia, ma non in questo caso; cominciamo col dire che la velocità “eccessiva” (ma poi, rispetto a che?) non è l’unica causa di incidenti. Certo, se tutti andassero a passo d’uomo ci sarebbero meno incidenti; ma una certa velocità è parte del nostro modo di vivere. Gli eventi a volte tragici che avvengono sulle strade sono fatti nei quali la “volontà a delinquere” è quasi sempre assente, mentre sono determinati da una catena di circostanze avverse. Nel caso in questione, esistono numerose concause, e la nuova legge sull’omicidio stradale finirà per stritolare il terzo sventurato di questa terribile vicenda. La pioggia, la scarsa illuminazione stradale, insieme all’uso dei fari anabbaglianti da luogo ad una scarsissima visibilità “generale”: intendo dire che, guidando in queste condizioni non si ha percezione di quanto avviene nell’intero panorama. Queste condizioni devono essere tenute in considerazione dai guidatori, ma anche da quelli che si avventurano ad attraversare una strada “di scorrimento” in un posto non protetto da semaforo. In sostanza io ritengo che l’evento tragico si sarebbe potuto verificare anche se alla guida vi fosse stato un guidatore completamente sobrio: questo non esonera da responsabilità, ma attenua la colpa. Per concludere penso che in questo, come in moltissimi altri casi l’applicazione della nuova legge sia sbagliata (anche perché credo sbagliata… Leggi il resto »