Ci sono tre indicatori, forse quattro, che segnano il calo di popolarità della causa di Volodymyr Zelensky in Italia. In principio fu Sanremo, dove il messaggio del presidente ucraino è stato relegato oltre mezzanotte, senza video e senza grossa enfasi (al festival del cinema di Berlino, pochi giorni dopo, è andato in diretta live). Poi sono arrivati gli articoli un po’ meno entusiasti da parte della stampa, anche del Corriere, che prima l’ha definito “antipatico” (Gramellini) e oggi si chiede se sia o meno un eroe senza macchia. Infine, ed è forse il dato più importante, un sondaggio certifica che le ragioni dell’ex comico diventato soldato sanno calando nel gradimento degli italiani che peraltro non vedono di buon grado il continuo invio di armi all’Ucraina.
A realizzare il sondaggio è l’istituto Ipsos per il Corsera. Partiamo dagli effetti del conflitto sul Belpaese. Gli italiani più delle conseguenze belliche della guerra (26%) temono soprattutto le ricadute economiche (49%), sebbene sia una percentuale in calo rispetto al dicembre dell’anno scorso quando la partita del gas era ancora incerta. Sul futuro delle ostilità, tuttavia, non c’è molto ottimismo. Per il 30% degli italiani durerà diversi anni, per il 31% di sicuro tutto il 2023 e solo il 12% crede, o spera, che questo possa essere – come dice Zelensky – l’anno della vittoria.
Incredibile, o forse no, è però l’ultimo aspetto indagato dal sondaggio. Alla domanda “nel conflitto tra Russia e Ucraina, lei da che parte sta?”, gli intervistati si spaccano a metà. Se il 7% sposa le tesi di Putin, solo il 47% si schiera senza se e senza ma dalla parte dell’Ucraina, mentre un 46% si dichiara equidistante. Né con l’aggredito né con l’aggressore. Ed è forse per questo che la maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Italia: vorrebbe stoppare la fornitura il 45% degli intervistati contro il 34% di favorevoli all’appoggio incondizionato, anche militare, alle ragioni dell’Ucraina. Ecco spiegate le tensioni di questi giorni dopo il viaggio di Giorgia Meloni a Kiev: Zelensky vorrebbe i caccia, ma al governo Lega e Forza Italia tentennano. Un po’ come il 45% degli italiani. Nota finale: anche tra gli elettori di Fratelli d’Italia prevale il no alle armi (47%) rispetto ai favorevoli ad armare gli ucraini (34%).