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Russiagate, la crisi di nervi di Salvini e l’attacco di Conte - Seconda parte

Conte, ancora una volta, da avvocato degli italiani si è trasformato in un pm di provincia, pronto a tirar fuori la ‘cartuscella’ ad effetto. Giggino, dal canto suo, si è messo a dare lezioni di democrazia sul ruolo del Parlamento, proprio quell’istituzione che il suo partito ha sempre mortificato, sostituendolo con la piattaforma Rousseau ed espellendo i parlamentari non allineati.

Salvini dovrebbe andare in Parlamento a dire che a questo punto il rapporto di fiducia con i grillini si è esaurito, tanto la Flat tax e l’autonomia, così come le chiedono i suoi elettori, non si faranno mai, nonostante il lungfo tavolo di ieri al Viminale intervallato da inutili conferenze stampa. Gli italiani sanno bene come funziona il circo che è stato montato su questo farsesco “Russiagate”, ma il Capitano, se continua a sbagliare e a non controllare i suoi nervi e le sue reazioni, rischia di finire davvero nel Pantheon.

Luigi Bisignani, Libero 16 luglio 2019

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