Non ci crederete, ma è tutto vero: a Palazzo Marino (Milano) si litiga pure per esporre la bandiera di Israele insieme a quella della pace. Una polemica che, in queste ultime ore, ha contagiato anche il comune di Roma, che nella notte ha deciso di illuminare il Campidoglio coi colori bianco-azzuro ed arcobaleno.
Ma andiamo con ordine. Nella giornata di ieri, una mozione presentata dalla Lega ha chiesto di esporre davanti al palazzo del capoluogo lombardo la bandiera di Israele, a cui è seguito l’emendamento del capogruppo del Partito democratico, Filippo Barberis, che richiedeva l’affiancamento della bandiera della pace, sotto l’approvazione del sindaco Giuseppe Sala. Una questione che ha trattenuto il consiglio milanese per tutto il pomeriggio (!) e che ha portato ad una fase di letterale stallo nel centrosinistra, perché alcuni esponenti si erano posti contrari alla posizione filo-israeliana.
Alla fine, il risultato è stato il seguente: 23 i voti a favore della mozione, con varie defezioni della maggioranza, ed uno contrario; 14 i favorevoli all’emendamento sulla bandiera della pace, mentre 10 sono stati i contrari. Il gruppo dei Verdi non ha partecipato al voto, dichiarando la contrarietà all’esposizione della bandiera di Tel Aviv, così come vari esponenti della Lista Sala e del Partito Democratico.
Per approfondire:
- Zaki, La Stampa, Bonino: il partito anti-Israele si risveglia
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- “Il diritto d’asilo va dato pure ai terroristi”. La teoria della toga rossa
Insomma, è l’ennesima dimostrazione lampante di un odio israeliano da parte di una larghissima fetta del progressismo italiano. Ed è altrettanto evidente come, in queste ultime ore, stia rifiorendo il classico fronte anti-Israele, ben conosciuto nel corso di questi anni. Stamattina, per esempio, è La Stampa a parlare dell’invasione di Hamas rappresentando però le immagini di Gaza bombardata da Tel Aviv, alludendo implicitamente alle responsabilità israeliana. O ancora, è Patrick Zaki che ieri sera, dal suo profilo di X, ha definitivo il leader Netanyahu un “serial killer”.
Sui crimini di Hamas, ovviamente, c’è il silenzio tombale. Anzi, è ancora nel consiglio comunale di Milano dove si espongono espressamente le ragioni di apporre la bandiera arcobaleno. “Due popoli che soffrono devono essere rappresentati solo dalla bandiera della pace”, ha detto in aula il capogruppo di Europa Verde, Carlo Monguzzi, a cui è seguita la risposta pronta del centrodestra, contrario ad affiancare la bandiera della pace “perché usare la parola ‘pace’ quando si parla di terroristi è assurdo”, ha dichiarato Samuele Piscina della Lega. In effetti, ci si dimentica sempre delle basi fondanti: da una parte, stiamo parlando di una democrazia; dall’altra, di un’organizzazione terroristica. Ma questa radicale differenza non sembra essere afferrata a sinistra.