A proposito di Tromboni, sono giorni che non si fa altro che parlare di stipendi bassi e salario minimo. Che ci sia un problema sugli stipendi è evidente, che in Italia non crescano, a differenza di quelli dei manager, è sotto gli occhi di tutti. Ma io non sopporto che i tromboni continuino a lamentarsi degli stipendi bassi, ad invocare il salario minimo, e allo stesso tempo sono gli stessi che difendono la politica delle frontiere aperte perché, secondo loro, non si può negare a nessuno “il sogno della felicità”.
E non si rendono conto che è proprio la loro politica dell’immigrazione senza freni la causa del più grande abbattimenti degli stipendi e dei diritti dei lavoratori. Questa politica dell’immigrazione incontrollata è stato ed è lo strumento della grande impresa e della grande finanza per distruggere i diritti e i salari. Sono degli ottusi e degli ipocriti.
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