Salario minimo, quello che la sinistra non dice

Il vertice di Palazzo Chigi è servito a poco, a sinistra l’ideologia ha prevalso sul dialogo costruttivo

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conte schlein salario minimo

Il salario minimo rappresenta ormai l’unica ragione di vita delle opposizioni. In assenza di idee sensate e di proposte concrete valide a contrastare lo strapotere politico dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, dem, pentastellati e compagnia cantante continuano ad insistere sul solito tema valido per tutte le stagioni. E stavolta lo fanno lanciando una petizione da sottoscrivere sulla neonata piattaforma online salariominimosubito.it.

“Metti la tua firma a supporto di una retribuzione giusta e per il salario minimo!”, si legge nel titolo della raccolta firme rivolta a tutti i cittadini, a cui viene chiesto di sostenere la rapida approvazione della proposta di legge unitaria firmata da Alleanza Verdi e Sinistra, Azione, Movimento cinque stelle, Partito democratico e Più Europa, che prevede una retribuzione minima oraria di 9 euro lordi per lavoratori e lavoratrici. Nelle intenzioni delle opposizioni, la proposta dovrebbe rafforzare la contrattazione collettiva e combattere i contratti pirata, le false imprese, le false cooperative, e le esternalizzazioni. La panacea di tutti i mali che affliggono il mercato del lavoro, insomma.

A nulla è servito dunque l’incontro di Palazzo Chigi con i rappresentanti dell’esecutivo per cercare una soluzione che potesse mettere tutti d’accordo. Tutto inutile. Nonostante la disponibilità del centrodestra di governo di sedersi attorno a un tavolo e trattare. Ancora una volta a sinistra l’ideologia ha prevalso sul dialogo costruttivo e sulla volontà di trovare un’intesa. L’atteggiamento pretestuoso e per nulla votato al compromesso lascia così emergere le reali intenzioni delle opposizioni: continuare a fare il bello e il cattivo tempo e a decidere le sorti dei cittadini infischiandosene di essere minoranza tanto in parlamento quanto nel paese. E probabilmente dimenticando anche di averlo guidato nell’ultimo decennio il paese, senza mai riuscire a partorire uno straccio di provvedimento che potesse favorire i lavoratori.

Sempre il solito copione, quindi. La sinistra che dall’alto della sua tanto decantata egemonia culturale dispensa lezioncine, prova a dettar legge e ad imporre forzatamente il suo credo, giusto o sbagliato che sia. Così, le forze di minoranza continuano ad insistere su un provvedimento come il salario minimo che nei fatti rischierebbe di rivelarsi un vero e proprio boomerang per gli stessi lavoratori che dovrebbe tutelare, e adesso anche con un’improbabile petizione utile solo a riempire le pagine dei quotidiani e ad alzare il livello dello scontro.

Ecco, appunto, è proprio lì che vogliono arrivare le opposizioni: a creare divisioni nel paese e a far passare il messaggio che il governo sia contrario all’interesse del popolo. E ciò, al solo fine di mascherare la totale assenza di idee e l’incapacità di tenere politicamente testa a Giorgia Meloni e alla maggioranza che sostiene l’esecutivo di centrodestra. Altro che tutele dei lavoratori.

Salvatore Di Bartolo, 15 agosto 2023

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