Cronaca

Salis e Corvetto, delirio perfetto: quello che Ilaria non dice su Ramy

L’Eurodeputata al corteo per il giovane egiziano, morto durante una folle fuga in scooter: “Pretendiamo verità e giustizia”

Caos Milano Ramy (1)

È questo un tempo noioso perché non di sorprese ma di conferme, regolarmente nel peggio. Che può dire una come Ilaria Salis di Ramy, il 19enne egiziano ucciso maldestramente dal compare con cui fuggiva in scooter? Che lei sta dalla sua parte, che è colpa del capitalismo che fomenta le diversità. Che noia, che avvilimento questi personaggi abissali, oltretutto finiti nel cielo delle istituzioni. Salis, la abusiva, la pregiudicata, l’imputata in un processo in Ungheria, e proprio perciò eletta all’Europarlamento, fa il mestiere suo che è quello della imbonitrice: credesse a quello che dice, già sarebbe ignobile, ma lei non ci crede affatto, recita la parte dell’antagonista che non è più per giustificare il bonifico mensile dalla Banca Centrale Europea, il fiore o il cancro delle istituzioni ultra-continentali.

I verdi europei hanno o non hanno sostenuto la miserabile coalizione Ursula, per la seconda volta? Lei finge di smarcarsi, di distinguersi, Alleanza Verde Sinistra che l’ha imposta è cosa formalmente diversa al blocco egologista bruxellese ma è pur sempre la costola del Pd che in pratica l’ha fatta eleggere e tiene su la Baronessa. Da cui i proclami apparentemente farneticanti: “Per quanto ci riguarda, sappiamo da che parte stare. Anche quando non è facile, anche quando non è conveniente. Non smetteremo di lottare per abolire le condizioni strutturali che determinano queste tragedie e per cambiare la narrazione. Vorremmo che nessuno, a causa della miseria e della mancanza di opportunità, fosse spinto a ‘rubare collanine’ per tirare a campare”.

Non è neppure il caso di opporre ragione a simile idiozia a pugnetto chiuso, tanto più se il delirio è falso, è malizioso. Che noia però questo tempo in cui il peggio paga, fa curriculum. Un tempo di sparafucile come Landini che grida alla rivolta sociale e poi si nasconde dietro le parole. La rivolta sociale sarebbe sfilare mascherato con il superburocrate Draghi, presidente del Consiglio italiano, che paternamente ti mette la mano sulla spalla? Sì, d’accordo, il compagno Landini si è stancato di un sindacato in emorragia di iscritti, anche per sua colpa, vuole di più, punta alla segreteria, meglio ancora allo scranno o euroscranno e la copertura di Draghi gli è necessaria. Ma per questo si vuol paralizzare un Paese a suon di scioperi strumentali o demenziali? E meno gli riescono, più ne lancia. Se non è l’arrivismo dell’irresponsabilità questo! La politica sarà pure in crisi irreversibile, ridotta al ruolo di esecutrice della grande finanza, destinata ad estinguersi nei fatti, divorata dalle democrazie ridotte a Conte Ugolino, ma fin che dura resta un bene rifugio e tutti la cercano, per esigenza di impunità così come per sistemarsi a vita. Per arrivarci, molti hanno capito che debbono trasformarsi in estremisti parolai: le irrisolte da centro sociale, i sindacalisti demagoghi, gli oscuri professorini o romanzieri che predicano sovversione, inneggiano alla lotta armata, al brigatismo, alla violenza aperta, così possono fare le vittime e capitalizzare.

Un tempo più liquame che liquido in cui un rapinatore siccome egiziano e giovane passa in fama di martire. Su Repubblica uno di questi scrittori organici ha detto che l’Italia odia i giovani. E parlava di un adolescente già criminale. Che bisognava fare? Lasciarsi taglieggiare, stuprare? Rinunciare in toto alla sicurezza sociale? Hanno provato coi mezzi più infami ad incolpare i carabinieri che facevano il loro mestiere, li inseguivano, hanno costruito notizie false, prove false, che non sono servite, i due balordi andandosi a sfasciare contro il marciapiede dopo una fuga che ha tagliato Milano da via Farini fino al Corvetto, a suon di posti di blocco travolti, niente casco, perso per strada, niente patente ma coltelli, spray, catenine, contanti. Per tutta risposta il sindaco Sala ha invitato con solennità la famiglia dicendo: Milano resta inclusiva. Frase del tutto priva di senso ma funzionale all’informazione fellona che ha già trasformato uno sbandato in eroe; il Corvetto ha preso fuoco, è stato teatro di guerriglia per ore, i compari del morto hanno immediatamente reclutato altri “maranza” che hanno distrutto i mezzi pubblici, l’arredo urbano, hanno aggredito gli sbirri, bloccato il traffico, e il messaggio era chiaro: qui comandiamo noi. Ma di questa prova generale l’informazione conformista ha avuto solo una cosa da dire: non chiamatela banlieu, è razzismo.

Che noia, anche l’ipocrisia della sottovalutazione, l’esorcismo delle parole. Una come Salis è chiaro che recita la sua parte, ma doverne prendere atto ogni volta ingenera sfinimento, senso di rinuncia civile, rassegnazione, quel vago senso di nausea che ti sale quando ti rendi conto che ogni partita è persa. Quasi quasi, anzi senza quasi, ha mostrato più dignità il padre del giovane delinquente caduto, chiedendo di non cedere alle violenze. Ma ci sarà da fidarsi? Però che noia, constatare che siamo ancora alla cialtronaggine del “Carlo Giuliani, ragazzo” con cui nobilitare un teppista che cercava di fare una strage di carabinieri tirandogli contro un estintore. Passato in fama di martire risorgimentale per il cinismo carrierista dei Caruso, dei Casarini che, a corto di sovvenzioni barricadere, si converte all’opportunismo migratorio e “scopre Gesù”. Sì, traspare un maledetto tanfo di opportunismo, di retorica stantia nella santificazione di un maranza celebrato da centinaia di altri come lui, dagli stessi maranza come dalle istituzioni, dai moralisti come dagli imbecilli, dai cinici come dai parassiti. E dall’immancabile rivoluzionaria Ilaria Salis: “Vorremmo che non esistessero più quartieri dove la vita è più difficile che altrove. Vogliamo eguaglianza. Io non conoscevo Ramy, né so cosa abbia fatto quella notte. Ciò non mi impedisce di pretendere verità e giustizia. Per Ramy, per tutti”. E prima di tutti per se stessa.

Max Del Papa, 2 dicembre 2024

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