Francesco Giubilei è un giovane editore. E solo per questa sua attitudine, verrebbe la pena di definirlo un incosciente: chi oggi può davvero impegnare le proprie risorse sulla cultura? A ciò si aggiunga che è un editore conservatore, non fa parte della grande famiglia della sinistra chic, quella che si premia e giudica in ogni manifestazione che conti e con ogni esecutivo che governi. Per tutti questi motivi, è merce rara. È anche uno dei collaboratori di questo nostra enclave controcorrente che raggruppa molti autori fuori dal coro e tutti di stampo liberale.
La polemica contro di lui, ma non solo, fatta da una pattuglia di verdurin comunisti, fatta al Tinello del libro di Torino (copy di un altro discriminato come Alessandro Giuli) è pazzesca.
Si parla tanto di fascismo. Ma qui il problema è semmai lo stalinismo di questi quattro intellettuali, talmente incapaci di produrre qualcosa di ben fatto, che sono alla ricerca continua di un nemico che dia loro un po’ di visibilità. L’hanno avuta.
Il problema è che questa loro intolleranza, trova sempre qualche cretino che la giustifica e l’amplifica. In questo video Francesco ci parla addirittura di minacce di morte. Ascoltatelo e ditemi se i Raimo, i Lagioia, i Veronesi, gli Zerocalcare e via dicendo non si comportino esattamente come denunciano si stia comportato il supposto governo fascista e razzista, che permette loro ogni libertà (e ben fà, sia chiaro).
Alle loro censure, non si risponde con censura. Alle loro urla isteriche, si risponde come ha fatto Giubilei in questo video.
Nicola Porro, 9 maggio 2019