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Salvate il soldato Musk

Anche in Europa alcuni fanatici iniziano a imitare i criminali americani: ecco cosa si sono inventati

sherly crow msuk tesla
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Durante la mia solita corsetta nel parco cittadino, ho notato una Tesla di un modello recente parcheggiata lungo il vialetto. Incuriosito, mi sono avvicinato, anche se, devo ammetterlo, preferisco le auto che sanno di benzina e gasolio. Mentre ammiravo le linee del veicolo, indubbiamente eleganti e pulite, un dettaglio ha catturato la mia attenzione: un adesivo sulla fiancata, decisamente fuori luogo, con la scritta: “I bought it before Elon went crazy”. La prima riflessione che mi è venuta in mente è stata: finalmente i catastrofisti climatici hanno gettato la maschera. Subito dopo, un secondo pensiero: l’ondata di follia violenta è arrivata anche in Italia. Ormai è chiaro: la lotta al cambiamento climatico non era altro che una finzione, un paravento per nascondere un attacco alla civiltà occidentale.

Pensateci: tutte quelle persone che volevano obbligarci a guidare auto elettriche (EV) ora detestano l’uomo che ha progettato e produce i veicoli elettrici più venduti al mondo. Negli Stati Uniti, molti sinceri democratici, paladini della decarbonizzazione (ammesso che qualcuno sappia davvero di cosa si tratti), sono travolti da veri e propri attacchi di isteria collettiva. Questo li spinge a distruggere tutto ciò che Trump e Musk realizzano, persino a far esplodere auto elettriche solo perché hanno una “T” sul cofano. E poco importa se quelle auto sono state acquistate da persone convinte di salvare il pianeta. Che ironia! Dimentichi della missione di salvare la Terra, questi democratici un po’ disturbati e i liberal lunatici stanno dando fuoco ai veicoli Tesla in nome di… nessuno lo sa, o almeno fingono di non saperlo. O forse il non detto è: come osa quel ragazzotto pieno di soldi smascherare i miliardi di dollari che alcune organizzazioni “progressiste” hanno sottratto ai contribuenti americani con classici schemi Ponzi? Ecco allora il piano: distruggere ogni veicolo elettrico con una “T”, simbolo di chi cerca di fermare i truffatori di sinistra.

No, la Terra non sta diventando più calda. No, i ghiacciai non si stanno sciogliendo. No, gli oceani non stanno inghiottendo le città costiere. No, le flatulenze delle mucche non ci uccideranno tutti entro dieci anni. No, le barriere coralline non stanno scomparendo. No, gli orsi polari non si sono estinti. La vera scienza, con fatica, sta tornando a farsi strada; e allora, per mantenere viva la grande illusione, non resta che ricorrere alla violenza.

È tempo di mettere fine alla corruzione e a una finanza che distrugge ricchezza prosperando sull’ingenuità delle anime belle. Bisogna fermare gli psicopatici che, quando qualcuno osa ostacolarli, diventano violenti e malvagi. Non gli importa nemmeno che persone innocenti – magari dipendenti dei concessionari Tesla – possano morire quando questi veicoli vengono incendiati (e quando un’auto elettrica prende fuoco, sono guai seri). Negli Stati Uniti, psicopatici armati lanciano molotov contro le Tesla a Las Vegas in attacchi mirati. Sparano a casaccio contro le navi, furiosi con Elon Musk che collabora con Trump. Imbrattano gli edifici e le porte dei concessionari Tesla con le solite bombolette, scrivendo “Resist”. Resistere a cosa? Alla fine della grande bugia verde? Alla fine della corruzione?

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Purtroppo, anche in Europa, che segue sempre con un po’ di ritardo le follie d’oltreoceano, alcuni fanatici iniziano a imitare i criminali americani. Per capire il fetore della melma in cui siamo sprofondati negli ultimi decenni, basta guardare i media mainstream: adorano questi attivisti che lottano per una “giusta causa”, per salvare il mondo (con rare eccezioni, ovviamente). I notiziari giustificano gli attacchi, minimizzano la violenza di questi gesti, trattandoli come “proteste pacifiche” un po’ sopra le righe, ma comprensibili perché mosse da nobili ideali (salvare la democrazia bruciando auto elettriche? Mah…). Seguono la stessa logica usata per giustificare le proteste criminali di Antifa o di Black Lives Matter. Certo, per far accettare le violenze, basta dichiarare che è una lotta, non solo contro un rinnegato delle battaglie “green”, ma anche contro il razzismo, contro il maschio bianco occidentale, per giunta sudafricano e “coloniale”, che si è messo in testa di fermare sprechi, truffe e bugie. Fermatelo!

Carlo MacKay, 27 marzo 2025

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