Politica

Salvini al Viminale? La soffiata: “C’è una superclausola…”

L’assoluzione del leader della Lega continua ad agitare le acque nella maggioranza. Fazzolari chiude. E il Corriere…

© Mauro_Repossini tramite Canva.com

Il tema esiste, inutile nasconderlo. Benché Giorgia Meloni abbia già chiuso la porta e il diretto interessato, Matteo Salvini, abbia rinnovato la sua stima per Matteo Piantedosi, il continuo ripetere del leghista che lui tornerebbe volentieri a fare il ministro dell’Interno non fa che alimentare il dibattito. L’assoluzione nel processo Open Arms, in fondo, ha rinfocolato il desiderio. E il chiacchiericcio. Ne abbiamo già parlato (clicca qui), sostenendo che – nonostante i numeri siano dalla sua parte in merito a riduzione degli sbarchi – al momento non sembra vi siano le condizioni politiche per rivedere il Capitano agli Interni.

Parlando fuori dal Senato, il segretario del Carroccio è tornato a bomba sull’argomento. “Quando uno fa il ministro dell’Interno e si occupa della sicurezza degli italiani per una volta nella vita, gli rimane dentro per tutta la vita”, ha detto. “Non si tratta di turnover. Questo è un governo che gli italiani apprezzano, è stabile, ha l’obiettivo di arrivare al 2027. Sono assolutamente contento di quello che stiamo facendo: sicuramente, aver occupato il ministero dell’Interno con risultati positivi è qualcosa che ricordo con estrema gioia e orgoglio”. A chiudere la porta, di nuovo, ci ha pensato però il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari: “Non c’è preclusione su nulla, ma di rimpasto – ha detto – non si è mai parlato. Il rimpasto si fa quando l’attività del governo ne trarrebbe giovamento, ma ad oggi non mi sembra che ci sia questa esigenza”. Per Fazzolari “Piantedosi è un ottimo ministro, così come Salvini al Viminale sicuramente farebbe molto bene ma ad oggi non c’è alcuna esigenza di rimpasto”.

Sulla stessa linea, ovviamente, anche Forza Italia. Ma ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori oggi è stato un articolo a firma di Francesco Verderami sulle colonne del Corriere della Sera. La sintesi è più o meno questa: secondo il cronista di vecchio corso, Salvini non potrebbe neppure rivendicare un posto al Viminale, nonostante l’assoluzione sul caso Open Arms, perché esisterebbe una “superclausola” che impedirebbe agli esponenti di partito di ricoprire ruoli già assunti in passato. “La regola, posta da Meloni all’inizio delle trattative per la formazione del governo, stabiliva che nessuno avrebbe potuto assumere un incarico ministeriale «in un ruolo già ricoperto» – si legge sul Corriere – È strano che il leader della Lega se ne sia dimenticato dopo la sua assoluzione al processo di Palermo, quando ha fatto trasparire il desiderio di tornare agli Interni. Assai più strano è che non abbia fermato il successivo tam tam dei fedelissimi, quando la premier gli ha rammentato cosa avevano deciso insieme”. Vero? Falso? Fazzolari oggi nega che esista (“non se ne è mai parlato”) una clausola del genere, ma…

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