La proposta di Salvini, che sembra riprendere un’idea del procuratore Greco, è solo un’ipotesi di scuola o una reale possibilità di varare una patrimoniale? Al momento non è dato sapere perché qui, un po’ come al tempo di re Carlo, tutto è fatto, appunto, alla carlona, s’improvvisa, la si butta lì a casaccio “per vedere l’effetto che fa”, come cantava Jannacci. Se la proposta va avanti e si fa strada e non ci sono granché opposizioni, allora, si va avanti; altrimenti, la si ritira, finisce nel dimenticatoio o si può sempre dire che era solo un’ipotesi, tutt’al più uno scherzo. Ma tutto questo non conta.
Qui l’unica cosa che conta davvero è capire che il rapporto tra Stato e cittadini si basa sulla reciproca sfiducia: il primo ritiene che i cittadini siano sudditi, i secondi vedono nello Stato un ladro che da un momento all’altro ti può entrare in casa, ti può tassare e sequestrare ciò che vuole e non è disposto a riconoscerti che la difesa è sempre legittima. Matteo Salvini trasformandosi nel ministro dell’Insicurezza rappresenta al meglio questa perenne relazione pericolosa che c’è tra lo Stato e gli italiani.
Giancristiano Desiderio, 12 giugno 2019