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Salvini si fermi: Berlinguer va dimenticato - Seconda parte

3) Berlinguer fu europeista. Il rapporto con Altiero Spinelli fu strettissimo e nella sua ultima intervista il segretario comunista ricordava come l’obiettivo del Pci fosse l’unione politica dell’Europa in uno Stato federale – non li chiamava Stati uniti d’Europa perché Berlinguer da buon comunista odiava l’America ma il concetto era quello. Certo era una Europa che avrebbe dovuto fungere da terza forza tra Urss, a cui Berlinguer rimase sempre legato, e gli Usa. Ma non è molto diverso dall’europeismo attuale della Merkel e dei Macron, che spesso citano Altiero Spinelli tra i numi tutelari. Non a caso  proprio negli anni Ottanta con Berlinguer si saldò il rapporto tra Pci, ceto tecnocratico europeista, burocrazia della Banca d’Italia, come si vede nelle candidature della cosiddetta Sinistra indipendente.

4) Berlinguer è il grande ispiratore del giustizialismo, di Tangentopoli e dell’uso politico della magistratura. La celebre intervista a Scalfari sulla questione morale del 28 luglio 1981 è una specie di documento d’azione che poi sarebbe stato seguito alla lettera da centinaia di magistrati, poco importa se della corrente Democratica o meno, e avrebbe ispirato tutto il trust mediatico giustizialista: non per niente, ancora oggi, è uno dei testi chiave della “cultura politica” se vogliamo chiamarla cosi, dei 5Stelle.

Berlinguer ti vogliamo bene ma stai a posto dove stai: con i Benigni, i Fazio, gli Zingaretti e i Saviano.

Marco Gervasoni, 10 luglio 2020

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