Politica

Sangiuliano al Tg1: “Avevo una relazione con Boccia. Ero pronto a dimettermi”

Il ministro della Cultura: “Ho rimesso il mio mandato nelle mani del premier Meloni, ma le ha respinte”

Sangiuliano

Gennaro Sangiuliano ci mette la faccia, tecnicamente. E lo fa al Tg1. Intervistato dal direttore Gian Marco Chiocci, il ministro della Cultura spiega la sua verità su Maria Rosaria Boccia. “Avevo una relazione sentimentale con lei, anche per questo ho revocato la sua nomina. Mai speso un euro del Ministero per lei. Non sono ricattabile. Ho presentato le mie dimissioni alla premier Meloni che le ha respinte”.

Durante l’intervista, Sangiuliano ha anche mostrato i documenti dei pagamenti che lui stesso ha effettuato con la sua carta di credito. Documenti che erano già stati visionati dall’Adnkronos. “Io raffermo categoricamente che mai un euro del ministero è stato speso per la dottoressa Boccia”, ha ribadito il ministro con forza. “Ho pagato io e non sono ricattabile. Perché in una funzione pubblica sei ricattabile se utilizzi denaro pubblico”.

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Dal canto suo, Maria Rosaria Boccia continua a pubblicare storie sulla sua pagina Instagram. Preparatasi con i popcorn di fronte alla televisione, l’imprenditrice riteneva che fossero due i punti fondamentali da chiarire. Primo: perché è stata strappata la sua nomina a consigliera dei grandi eventi, nomina che sembrava ormai fatta ma che – a detta del ministro – è stata stracciata non appena la relazione tra i due si è fatta più intima (la relazione è iniziata a inizio maggio e “a fine luglio il rapporto era finito”). Secondo: perché nelle dichiarazioni alla stampa, si chiede la Boccia, “è stata storpiata la realtà”? “Spero di non dover smentire ancora – ha scritto – Un bugiardo recidivo in Parlamento non sarebbe sicuramente gradito”. A intervista iniziata, però, l’ennesima storia: “Iniziamo a dire bugie”.

Nel corso dell’intervista, Sangiuliano ha confermato che a suggerire alla Boccia di stracciare il contratto sarebbe stata una “voce di donna”. Forse la moglie, come dice il ministro, che gli aveva chiesto di interrompere ogni rapporto con la donna. “Voglio precisare un’altra cosa – ha aggiunto -: una nomina del genere si perfeziona con l’invio all’Ufficio centrale di Bilancio. Questo invio non è stato non è stato mai fatto, non è mai avvenuto, non esiste un protocollo che certifichi l’invio all’Ufficio centrale di Bilancio”. E anche il contratto che Boccia potrebbe esibire “non è stato controfirmato dal capo di gabinetto”.

Per quanto riguarda il G7, i documenti di cui Boccia sarebbe venuta in possesso via mail “non mettono a rischio in nessun modo la sicurezza” del vertice.

Sul perché la Boccia abbia avviato questa “campagna” social, Sangiuliano si è fatto un’idea. Dietro potrebbe esserci la delusione per la mancata nomina. Oppure la delusione amorosa: “Le ho sempre ripetuto, soprattutto nell’ultima parte della relazione, che non avrei lasciato mia moglie, che è la persona più importante della mia vita. E sono disposto a tutto”. Nel corso dell’intervista il ministro è apparso scosso e quasi in lacrime ha chiesto scusa sia alla moglie che a Meloni “per l’imbarazzo che ho creato al governo” .

Ieri sera Sangiuliano è andato a Palazzo Chigi dove ha rimesso il suo mandato nelle mani del premier. “Sono pronto a dimettermi subito dopo che Meloni me lo chiede – ha spiegato – Ma l’ho anche rassicurata con le prove documentali che è solo una vicenda di gossip. Non un euro dei cittadini italiani è mai stato speso per questa vicenda. E mai è circolato un documento pubblico classificato o riservato”. Potrebbe però uscire qualcosa di compromettente? “Sicuramente potrebbero uscire le chat relative alla nostra relazione affettiva – ha concluso Sangiuliano – ma questo secondo me sarebbe un reato”.

Articolo in aggiornamento