Interviste

Sanremo, Minghi: “Blanco? Pessima educazione. Quando accadde a me…”

Il cantautore racconta la reazione avuta a Sanremo ’96 dopo un problema tecnico con l’audio

minghi sanremo

Se la reazione di Blanco fosse stata come quella di Amedeo Minghi non staremmo qui a parlare di rose prese a calci, inciviltà e cattiva educazione.

Sanremo 1996. Il noto cantautore fu protagonista di un episodio simile a quello accaduto al giovane artista bresciano, che però si risolse con un semplice “mi dispiace” rivolto al pubblico, nonostante il problema tecnico non dipendesse da lui. Con l’Amadeus di allora, Pippo Baudo, che torna sul palco tranquillizzando l’autore di Vattene amore: “Adesso aggiustiamo tutto.” Pochi minuti dopo l’intervento dei tecnici Minghi riprende a cantare il suo pezzo come se niente fosse.

Minghi, che ne pensa del comportamento di Blanco?

Non è stata una bella cosa, gli è mancata un po’ di educazione civica. Penso che un artista debba avere come priorità quella di rispettare il pubblico, non solo chi sta in sala ma anche i milioni di telespettatori che da casa guardano il Festival.

Anche lei nel ’96 ebbe la sfortuna di incorrere in un problema di audio.

Purtroppo sono cose che possono capitare. Iniziai a cantare ma subito mi accorsi di avere un ascolto del tutto sballato, più andavo avanti e più si sommavano i riverberi, non riuscivo a capire dov’ero mentre nel monitor aumentava il ritorno. Ho retto per un minuto e mezzo, poi mi sono fermato e la cosa più naturale che mi uscì dalla bocca fu un “mi dispiace” rivolto al pubblico. Una reazione normalissima nonostante da molti sia considerata eccezionale.

Nei Sanremo degli anni ‘80-‘90 erano pensabili reazioni alla Blanco?

Figuriamoci, era impossibile potessero accadere episodi del genere in quegli anni. Quello di Blanco lo ritengo un gesto di stizza dovuto a una generazione che sta vivendo un momento di esasperazione, difficile da gestire per un artista giovane come lui.

C’è chi ritiene sia stato tutto preparato.

Mi sembra fuori luogo pensare che la direzione artistica e la Rai possano mettersi d’accordo su una cosa del genere.

Ha un favorito tra i cantanti in gara?

Spero solo che vinca chi davvero ha qualcosa dentro il testo. Significa che un giorno quella canzone sarà ricordata. Mi hanno sempre insegnato a scrivere testi nella speranza che diventino ricordi. Per ora vedo un’assenza di contenuti, faccio fatica a seguirne le logiche.

Spesso i Festival degli ultimi anni hanno fatto più parlare per le polemiche politiche piuttosto che per la musica. È sempre stato così?

Direi che sotto questo aspetto non è cambiato molto. Da sempre Sanremo si porta dietro la polemica politica. Il Festival vive anche di questo, degli strascichi polemici legati all’attualità del momento. Non c’è niente di nuovo.

Il suo curriculum conta 8 partecipazioni all’Ariston, l’ultima nel 2008. Le manca un po’ quel palco?

Ci sono tornato nel 2020 come ospite di Rita Pavone, in futuro chissà.

Marco Baronti, 8 febbraio 2023