Sanremo, neppure inizia ed è già maxi-multa: Ferragni inguaia Amadeus

Il Tar del Lazio conferma la multa alla Rai. E il Codacons va all’attacco: “Il conduttore deve astenersi stasera dal salire sul palco”

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A poche ore dall’inizio dell’edizione 2024, si torna a parlare del Festival di Sanremo 2023. Al centro dell’attenzione la multa da 175mila euro inflitta dall’Agcom alla Rai per pubblicità occulta durante l’anno scorso. Una vicenda che tiene banco da mesi, coinvolgendo figure di rilievo quali Amadeus e Chiara Ferragni, e su cui oggi il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso una sentenza.

I giudici hanno confermato la multa dell’Agcom e deciso di inviare gli atti alla Corte dei Conti per le valutazioni del caso. Secondo le toghe amministrative, durante la kermesse sarebbe andata in scena una promozione indiretta di Instagram, attraverso gesti come l’apertura del profilo Instagram del presentatore Amadeus e la partecipazione di Chiara Ferragni, influencer di fama mondiale con milioni di follower sulla piattaforma. Queste azioni sono state interpretate come una strategia di promozione camuffata da intrattenimento.

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Il Codacons, che ha partecipato al processo in difesa dei consumatori, ha accolto con favore la decisione del TAR, evidenziando l’essenzialità di mantenere distinte le sfere pubblicitarie da quelle editoriali per preservare l’integrità nei confronti degli spettatori. L’associazione ha inoltre annunciato di voler procedere con un esposto alla Corte dei Conti per verificare possibili danni erariali “affinché chiami a rispondere delle condotte illecite confermate dal Tar sia Chiara Ferragni, sia Amadeus, considerato che la sanzione sarà pagata dalla rete di Stato e quindi dai cittadini che la finanziano attraverso il canone”. Inoltre, il Codacons ha diffidato Agcom e Antitrust a prendere provvedimenti specifici contro i diretti interessati. “Amadeus – scrive l’associazione – alla luce della decisione del Tar e nel rispetto della Rai e dei telespettatori, farebbe bene ad astenersi stasera dal presentare il Festival di Sanremo”.

“Non è ignorabile – si legge nella sentenza del Tar – che l’implementazione del bacino degli spettatori (dichiarato obiettivo di carattere editoriale) abbia assicurato notevoli ricadute sia in favore dell’azienda pubblica, sia, ancora, della concessionaria Rai Pubblicità, sia, infine, dello stesso social Instagram. Tale strategia è stata assicurata dal ragionato e preventivo reclutamento – come ammesso dalla stessa ricorrente in audizione – di ‘testimonial provenienti dal mondo delle piattaforme social’: il riferimento è alla presenza, in qualità di conduttrice da affiancare al presentatore Amadeus, dell’influencer Chiara Ferragni, la quale – detto per inciso – vanta su Instagram circa 29 milioni di followers. Dunque, è palese che la strategia in questione non avrebbe che potuto determinare un effetto promozionale (però mascherato al pubblico) che ha assicurato sia alla RAI (nelle sue articolazioni operative: compresa la concessionaria pubblicitaria) che al social Instagram un’utilità vicendevole, naturalmente legata alle finalità tipiche della pubblicità televisiva”. Per questo “l’effetto pubblicitario per il social Instagram, sebbene occultamente” si è prodotto durante quelle serate e questo non poteva essere ignorato dalla Rai. “La realtà oggettivamente constatabile è, quindi, che la RAI ha individuato sin dalla fase organizzativa della manifestazione canora una co-conduttrice che ha consolidato e che identifica la propria popolarità nel social Instagram; e che, non secondariamente, ha incentrato parte delle proprie prestazioni professionali nel corso del Festival alla ‘pianificata’ apertura (in diretta TV, anzi in mondovisione) del profilo Instagram del conduttore Amadeus”. Il siparietto tra Ama e Ferragni, insomma, “proprio a causa dell’intersecazione tra spettacolo e pubblicità, non ha consentito agli stessi telespettatori di distinguere la finalità promozionale e commerciale in favore del social Instagram dalla finalità (ordinaria) dell’intrattenimento televisivo”.

Articolo in aggiornamento

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