Cultura, tv e spettacoli

Sanremo, quanto ha preso John Travolta per farsi umiliare: “Pubblicità occulta”

Il cachet dell’attore americano costretto a ballare il ballo del qua qua con Fiorello: “Terrificante”. Il Codacons parte alla carica, l’azienda smentisce

JOHN TRAVOLTA SANREMO

Tutto si può fare, per soldi. Voglio dire: quando ti versano sul conto corrente una cifra a cinque o sei zeri non stai lì ad andare tanto per il sottile e forse neppure ti chiedi se indossare o meno un cappello da papera mentre ti esibisci nel ballo del Qua Qua. Però l’ospitata di John Travolta al Festival di Sanremo è stata senza ombra di dubbio una delle scene più orripilanti della tv italiana dell’ultimo decennio. Lo ha ammesso anche Fiorello: è stata una gag terrificante, ma forse peggio del ballotto fuori dall’Ariston è stato tutto quello che è accaduto all’interno.

Travolta sembrava spaesato, forse faceva difficoltà a capire, e di certo si sarà chiesto per quale motivo ha attraversato l’oceano in jet privato per passare 10 minuti in compagnia di Amadeus che finge di non conoscere i passi dei suoi balli più iconici. Gli autori della Rai avrebbero potuto vagliare migliaia di ipotesi: fargli raccontare la sua storia, intervistarlo, farlo ballare (da solo, s’intende). Invece John è lì, volto stralunato e la speranza che il supplizio d’oro finisca il prima possibile per potersi godere un aperitivo vista mare. Intanto i social condannano a morte gli ideatori della pagliacciata: “John Travolta tornerà in America raccontando che è stato in Italia al Festival di Sanremo ballando il qua qua dance con Amadeus e Fiorello: siamo un paese di pazzi esauriti”.

Ripetiamo: per soldi, tutto (o quasi) è ammesso. Secondo l’Adnkronos il cachet di John Travolta si aggirerebbe intorno ai 200mila euro per quei pochi minuti di palco. Ovviamente non c’è conferma ufficiale e non ci sarà mai, visto che le cifre del Festival sono sempre coperte da segreto di Stato. “Nessun accordo commerciale con Travolta o lo sponsor – ha detto il direttore Intrattenimento Prime Time della Rai, Marcello Ciannamea – Solo un accordo editoriale, nessun accordo di nessun tipo che non rientri in temi di carattere commerciale. Il compenso è un rimborso basso, altro non c’è da parte di Rai”. E qui c’è chi si sbizzarrisce. Il Corriere ipotizza che a convincere Travolta a sottoporsi all’umiliazione sia stata sovvenzionata anche da U-Power, azienda di scarpe con base a Monza. “Come le sneaker indossate dal protagonista di Pulp Fiction per salire sul palco – scrive il quotidiano – Si dice che sia stato pagato un milione di euro per l’ospitata (non dalla Rai, ma dall’azienda stessa) e questo allora spiegherebbe anche il balbettio della regia che ha spesso indugiato sulle scarpe dell’attore. Se i puntini si uniscono come sembra, si aprirebbe un nuovo caso di pubblicità occulta”.

Il Codacons prepara l’esposto

E infatti il Codacons parte subito alla carica e presenterà un esposto all’Agcom e all’Antitrust. ”In fatto di pubblicità occulta e cachet esorbitanti, la Rai perde il ‘pelo ma non il vizio’ – dice il Codacons – e dopo la multa inflitta dall’Agcom e confermata dal Tar per l’edizione del 2023 durante la quale venne sponsorizzata illecitamente l’azienda Instagram, anche quest’anno nel corso delle prime due serate del Festival si sarebbero verificati casi di presunta pubblicità occulta a danno dei telespettatori”. Due casi nel mirino. ”Il primo caso a finire al vaglio delle autorità è quello sulle scarpe di John Travolta – spiega l’associazione – L’attore risulterebbe infatti essere legato da rapporti commerciali all’azienda di calzature U-Power, e proprio ieri, nel corso del suo intervento al Festival, avrebbe indossato un modello di scarpe del marchio di cui è testimonial, scarpe più volte riprese in primo piano dalle telecamere Rai”. E quello relativo al compenso pagato dalla Rai all’attore è un aspetto ”su cui ora dovrà pronunciarsi la Corte dei Conti: il Codacons ha deciso infatti di chiedere chiarimenti alla magistratura contabile per capire se, alla luce della pessima performance dell’artista, il cachet da 200mila euro sia proporzionato e congruo, o se al contrario non rappresenti uno spreco di risorse pubbliche, essendo la Rai finanziata con i soldi dei cittadini che pagano il canone”.

La nota dell’azienda

In una nota, l’azienda fa però sapere che “l’attore, come noto, è testimonial dell’azienda dall’estate del 2023. La partecipazione al Festival di Sanremo è frutto di un accordo tra la Rai e l’attore del quale U-Power non è in nessun modo parte in causa. In merito ai contenuti della performance, gli stessi sono un tema di esclusiva competenza della direzione artistica del festival di Sanremo”.

Franco Lodige, 8 febbraio 2023

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