Sapete quanto vale la vita di un poliziotto? Bene ve lo dico io. Il valore sociale della vita di un poliziotto corrisponde alla risposta che dà lo Stato a chi manda un poliziotto in ospedale. L’altra mattina a Piazzale Colori al Tribunale di Roma il ragazzo che è stato accusato di aver rotto il bacino al poliziotto della Digos in Piazzale Ostienze a Roma sabato 5 ottobre è passato dalla custodia cautelare agli arresti domiciliari. Fuori ad aspettarlo c’erano una quarantina di amici, parenti e soprattutto gruppi di centri sociali con striscioni, bandiere, fumogeni e applausi. Come fosse uscito un eroe. E poi c’erano anche tanti giornalisti che lo rincorrevano con le telecamere e con il microfono per sentire la voce del nuovo eroe nazionale.
Lui, attualmente innocente per la legge, è però accusato di aver fatto un danno ad un poliziotto. Io quello che mi chiedo è: di tutto quello che è successo sabato 5 ottobre a Roma, chi ha pagato? Nessuno. La cosa bella è che ci sono dei gruppi politici e delle associazioni che chiedono il numero identificativo per i poliziotti, che sono sempre riconoscibili, vengono sempre denunciati e pagano sempre per quello che fanno laddove dovessero sbagliare. E invece per questi bifolchi, per questi idioti, per questi delinquenti che vanno in piazza a distruggo tutto, nessuno fa nulla.
Si prova a fare un disegno di legge, e c’è gente che scende in piazza contro il disegno di legge. Si prova ad inasprire le leggi contro chi malmena i poliziotti, e c’è gente che scende in piazza per manifestare contro. Pensate: se io con la mia macchina dovessi colpire e buttare giù un segnale statale, il gestore mi farebbe pagare sia quello che ho rotto sia la multa per aver commesso un’infrazione. Per quei segnali statali divelti sabato 5 ottobre a Roma in piazza Ostienze, per tutti i danni cagionati ai mezzi di polizia, per tutti i danni fisici cagionati dai poliziotti, invece non pagherà nessuno.
Nessuno dice nulla, non paga nessuno.
C’è gente che difende questi fenomeni che vanno in piazza travisati. Soltanto in Italia succedono cose del genere. Dobbiamo pensarci e dobbiamo vergognarci. In altri paesi del mondo una persona che si travisa per tirare un sasso in faccia un poliziotto viene arrestata. E non fra un anno, ma fra un secondo, non viene mandato a casa bensì in galera. Lì dove è giusto che stiano questi veri delinquenti
Elly Schlein addirittura ha detto che la piazza era per lo più pacifica. Io non so che piazza abbia visto lei. Io so soltanto che nel momento in cui uno si travisa e da casa si porta una bomba molotov o una bomba carta, oppure cerca sampietrini in piazza e distrugge un cartello statale… beh: non è pacifico. La piazza non è più pacifica. E lì salta l’ordine pubblico e noi non possiamo aspettare che ci ammazzino per poterci difendere. Perché poi che succede? Che il poliziotto che si difende diventa criminale. Se però il poliziotto finisce l’ospedale, poverino, resta un poverino soltanto per pochi. (…)
Ma quale manganello fascista? Ma vi rendete conto che se noi non ci difendiamo finiamo in ospedale e se ci difendiamo finiamo in tribunale? Criminali o morti. Questa è l’Italia, un paese che sta andando verso l’anarchia perché sta permettendo a delinquenti, impuniti, idioti di comandare le piazze, di farla, di fare da padrone nei confronti dei poliziotti, ormai schiavi di tutti. È vero, io dico sempre noi siamo servi non servitori, ma in questo momento siamo veramente schiavi.
Andrea Cecchini, segretario Italia Celere, 13 ottobre 2024
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