Era proprio Il Giornale, pochissimi giorni fa, ad entrare in possesso della lettera con cui il numero due della Commissione Europea, Josep Borrell, tentava di boicottare il Memorandum con la Tunisia. E con esso il deliberato blocco di oltre 250 milioni di euro da destinare allo Stato africano per potenziare la sicurezza interna e fronteggiare le partenze dei migranti (che negli ultimi giorni hanno registrato un incremento addirittura del 360 per cento in più).
Le trame di Borrell
Ebbene, Borrell è stato tra i principali antagonisti nel raggiungimento dell’accordo tra Ue e Tunisi, e la sua missiva al Commissario ungherese, Olivér Vàrhely, ne è da trampolino di lancio. Borrell, infatti, ricorda con toni espliciti come “parecchi Stati Membri hanno espresso la loro incomprensione riguardo l’azione unilaterale della Commissione” nella fase di chiusura del Memorandum e “preoccupazione per alcuni dei suoi contenuti”, andando nei fatti a delegittimare l’operato di Ursula von Der Leyen, da poco tornata dalla visita a Lampedusa insieme al premier Giorgia Meloni.
Ma non finisce qui. Borrell, infatti, è arrivato ad auspicare la revoca delle intese attraverso il coinvolgimento del Consiglio Europeo. “Il Consiglio – scrive il rappresentante olandese – ha osservato che non sono stati seguiti i passi adeguati per la procedura d’adozione e quindi il MoU (Memorandum of Understanding) non può venir considerato un esempio valido in caso di futuri accordi. Ed è stato anche chiarito che nelle future occasioni la firma di testi simili dovrà essere preventivamente autorizzata dal Consiglio”.
Per approfondire:
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Sul caso, poche ore fa, è intervenuta anche il Presidente del Consiglio italiano, parlando esplicitamente di “forze italiane ed europee che remano contro“. E ancora: “Fanno di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti”. Forse perché, aggiungiamo noi, Meloni rappresenta l’avamposto della destra in Ue, che deve essere combattuto su tutti i fronti. Il lato immigrazione ovviamente al primo posto.
Tajani: “Sapevano già tutto”
Sul “complotto” Ue è poi intervenuto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ieri sera parlando con la stampa italiana a Palazzo di vetro alla vigilia dell’assemblea generale dell’Onu, e chiarendo come il Consiglio Europeo sapesse già tutto. In sostanza, la Farnesina ha smontato il tentativo di boicottaggio di Borrell sull’accordo con Tunisi. Ma Tajani prosegue ancora: “Quando la commissione europea firma un accordo, quell’accordo deve essere rispettato, anche perché c’era la presidente della commissione a firmarla e il consiglio sapeva tutto ciò che accadeva”.
Insomma, un coinvolgimento chiaro delle istituzione europee, non solo condiviso da Palazzo Chigi, ma addirittura portato avanti in prima persona dalla numero uno della Commissione Europea. A tal proposito, Tajani ha messo in discussione pure la possibilità che Borrell sia intenzionato all’attuazione di un’azione di non condivisione, capeggiando tutti i Paesi membri contrari al Memorandum. Ora, anche i vertici Ue sono letteralmente spaccati.
Matteo Milanesi, 19 settembre 2023