Giustizia

“Sarà carcere vero”. Trattano Salvini peggio di un pedofilo

Caso Open Arms, il vicepremier a Quarta Repubblica è un fiume in piena: “Io non mollo di un centimetro, non mi fermo. Sono serenamente e pacificamente incazzato”

Salvini Open Arms

Nessun patteggiamento, Matteo Salvini è disposto ad andare avanti fino in Cassazione. Intervenuto a Quarta Repubblica, il vicepremier si è soffermato sulla richiesta di condanna a 6 anni ai suoi danni nel processo di Palermo sul caso Open Arms e ha parlato senza troppi giri di parole di processo politico, di tentativo della sinistra di attaccare il governo ed il diritto alla difesa dei confini nazionali. “Io conto di essere assolto”, ha evidenziato il segretario federale della Lega: “Io non mollo di un centimetro, non mi fermo. Sono serenamente e pacificamente incazzato”.

Salvini non ha dubbi: il governo è sotto attacco, il suo caso è la testimonianza perfetta, senza dimenticare il caso dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano. Anche perché tutta Europa, compresi i governi socialisti-buonisti, sta presidiando i confini e aumentando controlli ed espulsioni. Non ci sono registi occulti, ha evidenziato Salvini, ma semplicemente il solito sistema, con la sinistra che gode per la possibile condanna: “Siccome non ci riescono alle elezioni (le abbiamo vinte tutte tranne una), loro pensavano allo spread in crescita e invece scende, pensavano alla disoccupazione.. aumentano i risparmi.. Quindi, dicono: ‘questi se vanno avanti così, non ce li togliamo più’”. Tanti, tantissimi messaggi di vicinanza e di solidarietà nei confronti dell’ex titolare del Viminale. Tra i vari, quello del premier ungherese Viktor Orban, che lo ha definito “nostro eroe”.

Una cosa è certa, con buona pace della sinistra: anche in caso di condanna per sequestro di persona, non ci saranno conseguenze sul governo. Salvini ha infatti rimarcato che ci sarebbe l’appello, anche se la prospettiva di una condanna definitiva è impossibile da dimenticare: “Se mi condannassero nei tre gradi, io finisco in carcere per almeno due anni. Carcere vero. Mi spiacerebbe per i miei figli, per la mia compagna e la mia famiglia”. Parole, quelle di Salvini, che arrivano a distanza di qualche ora dalla presa di posizione del presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia. Il capo delle toghe ha puntato il dito contro il clima di parole irresponsabile, tale da avvelenare il dibattito sulla giustizia. La segretaria dem Elly Schlein ha ovviamente cavalcato l’onda: “Io ho trovato estremamente inopportuno che la presidente del Consiglio commentasse un processo in corso, su questo non so se ci sono precedenti. La separazione dei poteri è a tutela della democrazia da diversi secoli, ma la destra fa finta di non conoscerla”.

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Sono in tanti a voler vedere Salvini dietro le sbarre. “Confidiamo nella giustizia”, il commento di Open Arms dopo la richiesta di condanna da parte della procura di Palermo. Ben più speranzoso il giudizio del fondatore dell’ong spagnola Oscar Camps, che s’è detto contento della richiesta di sei anni: “Ci siamo emozionati quando i pm hanno dedicato la requisitoria alle persone soccorse”. Il 18 ottobre ci sarà la sentenza e per Camps si tratta di un giorno importante per la giustizia italiana ed europea, rimarcando che si parla di un caso senza precedenti. Insomma, per questi e altri motivi Salvini meriterebbe la galera. Per aver difeso i confini, per aver mantenuto la parola data agli elettori, per aver agito come oggi agiscono i leader di sinistra. Qualcuno parlerebbe di mondo al contrario e non avrebbe tutti i torti…

Franco Lodige, 17 settembre 2024

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