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Sardegna, concluso lo spoglio dei seggi mancanti: c’è spazio per il ribaltone?

Il distacco tra la Todde e Truzzu si è ridotto: ecco cosa filtra dall’isola

sardegna conteggio voti © grafvision e richjiem tramite Canva.com

A più di una settimana dal voto, non si hanno certezze sulle elezioni regionali in Sardegna. I problemi nello spoglio hanno causato tempi elefantiaci, a creare ulteriori disagi è il testa a testa tra Alessandra Todde e Paolo Truzzu. La candidata giallorossa è avanti per poche centinaia di voti,ma non è stata ancora proclamata presidente. Il motivo è semplice: la parola “fine” non è stata ancora scritta. Questa mattina si è concluso lo scrutinio delle diciannove sezioni che non avevano completato in tempo lo spoglio delle schede e in base ai dati ufficiosi – quelli ufficiali non sono ancora stati pubblicati sul portale di regione Sardegna – il divario tra Todde e Tuzzu si è assottigliato.

La Todde resta dunque in vantaggio sul candidato del centrodestra, ma con un migliaio di voti in meno rispetto a una settimana fa. Un dettaglio da non sottovalutare, se consideriamo le cinque mila schede elettorali contestate. Ci sarà spazio per il riconteggio? Al momento è difficile fare previsioni. Sicuramente a sinistra sperano di no, come testimoniato dal nervosismo malcelato della Todde a “In mezz’ora”: “I dati delle 22 sezioni mancanti che ci arrivano dai nostri rappresentanti di lista ci lasciano stare tranquilli. Poi aspetteremo quello che comunicherà il tribunale della Corte di Appello di Cagliari. Ma voglio dire serenamente che per riuscire ad andare contro l’evidenza del tribunale occorre fare ricorso e deve essere motivato. Un riconteggio totale non è proprio previsto dalla legge, si può fare per singole sezioni e deve essere motivato. Io sono molto serena e tranquilla”.

Insomma, gli esponenti del campo largo ribadiscono di essere sereni e di escludere l’ipotesi ribaltone. Ma il centrodestra ha la possibilità di agire come meglio crede e in base a quanto filtra verrà presa una decisione solo dopo l’ufficialità della Corte d’Appello, chiamata a ricontrollare i verbali come da prassi. C’è del tempo a disposizione, considerando che ci vorranno almeno altre due settimane prima che l’ufficio elettorale centrale della Corte d’appello di Cagliari riesca a proclamare presidente e consiglieri regionali eletti. Ciò che fa pensare è lo stupore dei compagni sui possibili interventi del centrodestra, che ha sempre riconosciuto il vantaggio della Todde. Come ricordato dal deputato meloniano Salvatore Deidda, a parti invertite lo stesso centrosinistra, le scorse comunali a Cagliari, chiese di aspettare la Corte d’appello invocando un riconteggio, basandosi su 1300 schede nulle e 20 contestate: “Qui potrebbero essere maggiori o uguali. Magari è pure di cattivo gusto autoproclamarsi Presidente, anche nei Social, ancora prima del verdetto finale, ma serve ancora un poco di pazienza e il riconteggio l’hanno chiesto anche nel centrosinistra ed è falso che non sia previsto”.

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La strada per ottenere il riconteggio dei voti è molto ripida e pare assai azzardata secondo gli avvocati cagliaritani Giuseppe Andreozzi e Giulia Andreozzi, consigliera di centrosinistra nel consiglio comunale di Cagliari. In un post su Facebook, i due legali hanno affermato che in Italia non esiste un diritto generalizzato al riconteggio dei voti di un’elezione amministrativa: “La giurisprudenza amministrativa è infatti assolutamente costante nel senso che chi ha interesse al ricorso, anche un semplice elettore, deve proporre ricorso al Tribunale amministrativo nel quale avrà l’onere di indicare la natura dei vizi denunziati, il numero delle schede che intende contestare e le sezioni cui si riferiscono le specifiche censure mosse”. Entrando nel dettaglio, i tribunali entro 24 ore scrutinano le sezioni che non erano riuscite a concludere le operazioni in tempo utile e in Sardegna parliamo di 19 sezioni. Poi gli uffici elettorali circoscrizionali dei tribunali “controllano le schede contestate (si tratta di poche decine di schede in ogni collegio), per poi procedere alla verifica dei verbali delle sezioni, in caso di errori nel riportare i dati da un verbale all’altro o nell’incolonnare le cifre”, proseguono i due avvocati: . “Non vengono invece controllate le schede nulle. La Corte d’Appello procede poi alla proclamazione degli eletti. Tutto qui. Chi voglia poi contestare l’esito delle elezioni deve necessariamente rivolgersi al giudice amministrativo (Tar) entro 60 giorni dalla proclamazione, i cui margini sono però molto stretti”. Seguiranno aggiornamenti, la partita in Sardegna non è (ancora) chiusa.

Franco Lodige, 4 marzo 2024

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