Seppur per poche centinaia di voti e grazie al voto disgiunto, la sinistra si è aggiudicata la battaglia delle elezioni regionali in Sardegna. L’alleanza giallorossa a sostegno della grillina Alessandra Todde ha superato il candidato di centrodestra Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e uomo voluto fortemente da Fratelli d’Italia per il dopo-Solinas. Elly Schlein è partita per l’isola insieme all’alleato Giuseppe Conte, ma la segretaria dem è quella che ha meno da festeggiare all’interno della coalizione di sinistra che ha sostenuto la Todde.
Il Partito Democratico è la prima lista della Sardegna con il 13,9 per cento, superata la lista di Fratelli d’Italia ferma al 13,7 per cento. Ma è un primato tutt’altro che da festeggiare, considerando che si tratta di un dato leggermente superiore a quello di cinque anni fa. La vittoria della Todde non è dunque legata esclusivamente al contributo dem. Sono altri i motivi che dovrebbero spingere la Schlein a festeggiamenti moderati. La segretaria dem ha fatto di tutto pur di riformare l’asse giallorosso, fino a concedergli la candidata presidente. Un passo indietro su tutto, come l’alleato subordinato par excellence. Addio anche all’anima centrista del fantomatico campo largo, considerando che Calenda e Renzi hanno preso altre strade.
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La vittoria della Todde alle regionali sarde ha l’unica conseguenza di rafforzare la pretesa di Giuseppi di guidare l’asse giallorosso ai prossimi appuntamenti elettorali, sino alle politiche. L’autoproclamato avvocato del popolo ha strappato l’accordo della vita, ottenendo la prima vittoria di peso dell’alleanza Pd-M5s alle amministrative: in precedenza erano arrivate solo sonore sconfitte, basti pensare alla Caporetto in Lombardia. Ieri un successo di misura, ma pur sempre un successo. E ancora: la Todde ha vinto senza la presenza dei leader, a partire proprio dalla Schlein. L’ex vice di Stefano Bonaccini s’è fatta notare in relazione a queste regionali solo per la contestazione subita al mercato cittadino di Cagliari. “Ma vada a lavorare, come ho lavorato io per 25 anni, in un’impresa di pulizie per 500 euro al mese…”, la stroncatura di una signora. La replica? Un sorriso imbarazzato e la sensazione che forse era meglio rimanere a Roma. Il risultato sardo probabilmente verrà celebrato per giorni, forse per settimane, ma al Nazareno più di una persona sa che c’è poco da solennizzare: il cammino del Pd è a dir poco in salita.
Massimo Balsamo, 26 febbraio 2024
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