Politica

Sardegna, seggi chiusi ma niente exit poll: perché non ci sono

L’isola al voto: Meloni e Schlein si giocano molto. Chi sarà davanti tra Paolo Truzzu (centrodestra) e Alessandra Todde (centrosinistra)?

Elezioni Sardegna chi ha vinto © Veronaa tramite Canva.com

La Sardegna alle urne per il rinnovo del Consiglio Regionale e la scelta del Presidente della Regione. Un appuntamento importante, sia per l’isola – che deve scegliere il dopo Solinas – ma anche per la politica romana, che guarda al risultato con l’apprensione dei leader. Ma, a differenza delle altre elezioni, stasera non sapremo il risultato. Lo spoglio ufficiale infatti inizierà domani mattina alle 7 e non ci saranno exit poll.

Come mai? Spiega l’Ansa che quest’anno non ci saranno gli exit poll che in genere orientano l’esito finale a causa del grande caos che avvenne nel 2019. “Diffusi la domenica alle 22 a urne chiuse – ricorda l’Ansa – indicarono fermamente un testa a testa tra Solinas e Zedda, ma il giorno dopo il quadro si rivelò completamente opposto”. Molte le polemiche, soprattutto contro i sondaggisti e la Rai che commissionò il sondaggio. Così con ogni probabilità avremo una indicazione statistica sul risultato finale solo intorno a metà pomeriggio di domani.  Cinque anni fa la vittoria di Solinas fu molto travagliata. La proclamazione ufficiale avvenne solo un mese dopo l’elezione a causa di tempi di spoglio nei seggi elettorali non rispettati.

L’affluenza

L’affluenza intanto va meglio del solito. Alle 12, il 18,4% degli elettori aveva esercitato il proprio diritto di voto, superando le affluenze iniziali delle elezioni del 2014 e del 2019, quest’ultimo chiuso con una partecipazione del 53,77%. Alle 19 invece aveva votato il 44,1%, un +0,8% rispetto a cinque anni fa. Gli elettori sono chiamati a selezionare i 60 consiglieri che formeranno la diciassettesima legislatura del Consiglio Regionale, tra 1416 candidati.

La giornata elettorale

I candidati hanno votato ognuno nel proprio collegio. Alessandra Todde, esponente del centrosinistra e in corsa per la presidenza, ha sottolineato l’essenzialità del voto come espressione democratica e come strumento attraverso cui i cittadini possono plasmare attivamente il destino della loro terra. “Oggi ciò che conta è l’esercizio democratico del voto,” ha ribadito Todde, enfatizzando la centralità del voto nella definizione delle politiche regionali future.

D’altro canto, Matteo Salvini, a capo della Lega, ha offerto una prospettiva diversa, focalizzandosi su specifiche tematiche come quella dei trasporti, cruciali per lo sviluppo dell’isola. Ha annunciato un progetto ambizioso che prevede il collegamento di Nuoro alla rete ferroviaria nazionale, marcando l’importanza di risposte concrete alle necessità dei cittadini sardi al di là delle questioni di politica nazionale.

Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e figura di spicco del Pd, in giornatamanifestava un moderato ottimismo riguardo le possibilità del centrosinistra in Sardegna, interpretando le elezioni regionali come un possibile indicatore di cambiamenti più ampi nel panorama politico italiano: “Speriamo domani di avere un risultato positivo,” ha affermato, alludendo alle potenziali ripercussioni su scala nazionale.

Franco Lodige, 25 febbraio 2024

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