Sardine, la complicità morale con il sistema Bibbiano

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E così abbiamo appreso che le sardine per il loro concentramento bolognese si affideranno alla “rete di accoglienza”, in puro slang noglobal, ospitate, se vorranno, anche da indagati di Bibbiano. La notiziola, apparentemente marginale, viceversa schiude un ventaglio di considerazioni. Anzitutto è la conferma della saldatura tra sardine e sistema Pd, tante volte smentita dai bugiardi sott’odio, dalle carogne mascherate da cuori teneri, molte delle quali, se non tutte, non esitano ad auspicare la morte, l’eliminazione per i vari Salvini, Meloni, i nemici insomma, puntualmente effigiati a capofitto. Perché Bibbiano è feudo piddino, almeno fino al 26 prossimo, e queste sardine arriviste sfilano disciplinate per il partito; addirittura pretendono di presidiarlo, questo paese tristemente salito ai fumi della cronaca, col chiaro intento di addomesticarne le vibrazioni che non fanno affatto bene alla loro azienda di riferimento.

Perché Bibbiano, piaccia o non piaccia alle anime candide, è sistema Pd, sistema amministrativo, il che non giova se letto in controluce alla famigerata vicenda dei minori sottratti alle famiglie coi pretesti più assurdi e le procedure più spregiudicate, e usiamo un eufemismo, per venire affidate a coppie come minimo discutibili, altro eufemismo, il tutto a velare un clamoroso giro di affari: almeno secondo le risultanze d’indagine in mano alla magistratura inquirente, che ha chiuso la relativa inchiesta con 26 indagati, molti se non tutti a vario titolo coinvolti nelle amministrazioni locali e istituzionali a guida piddina, con una tempesta di capi d’imputazione fra i più inquietanti. Tra questi, spicca tale Fadia Bassmaj, una che proprio in extremis è balzata agli onori delle cronache in quanto affidataria, con la compagna Daniela Bedogni, di una bambina che si assume traumatizzata dalla convivenza con le due donne a causa di presunti maltrattamenti, vessazioni, pressioni psicologiche, comportamenti al limite dell’osceno (sempre di risultanze investigative parliamo).

Bassmaj era stata in passato legata a Federica Anghinolfi, che nel presunto ma famigerato sistema Bibbiano appare una dei personaggi maggiormente coinvolti. Ebbene, Fadia Bassmaj, in un tripudio di cuoricini viola ha subito offerto la propria ospitalità alle sardine, dalle quali non risulta alcun cortese rifiuto o prudenziale diniego. Anzi. Cuori viola, a rievocare il remoto popolo viola, a conferma che, cuori o pesci, siamo sempre nell’area della protesta fighetta organizzata dal partito rosso dei ricchi & viziati, dai girotondini ai viola agli iridati della pace ai se non ora quando ai corpi delle donne in rosa ai pesci in scatoletta griffata Pd-5Stelle.

Stando così le cose, la casualità, la spontaneità, l’elezione dal basso propalata dal sardina Mattia è l’ennesima palla da farisei o meglio da gesuiti sbugiardati. E il caposardina Mattia è lo stesso che aveva avuto la faccia di definire Bibbiano “solo uno slogan” al quale giusto i cervelli deboli potevano credere. Davvero? Adesso i compagni pesci sono pronti a farsi ospitare da una presunta animatrice di quel sistema allucinante; senza nessuno scrupolo, il che, se la logica ha ancora un valore, porta a concludere che le sardine, così moraliste, così giustizialiste al punto da pretendere – sono termini loro, “noi pretendiamo…” – un Daspo per le parole d’odio sul web, ovviamente a loro insindacabile giudizio, non hanno nessun problema ovvero concordano con soggetti che, per i giudici, sono stati capaci di sottrarre bambini alle loro legittime famiglie, di nascondere loro i messaggi dei genitori, di mentire loro, di condizionarli, di orientarli mentalmente e sessualmente, di mostrarsi a piccoli di pochi anni nel pieno di effusioni privatissime. Del resto, da gente capace di liquidare un presunto orrore simile come un semplice slogan, che altro aspettarsi?

A questo punto, l’atteggiamento del sardina è chiaro. Lo era anche prima, ma adesso di più: in modo definitivo: Bibbiano è uno slogan, cosa ci sia di vero non ci riguarda, le sofferenze di bambini e famiglie, se ci sono, sono cazzi loro, a noi non interessa niente se anche un millesimo dei misfatti ricostruiti dagli investigatori è reale, e sono misfatti spaventosi, atroci, demoniaci; questa si chiama connivenza, complicità morale nel nome dell’ideologia e forse, in qualche caso, dell’arrivismo.

Le sardine non nascono nel mare e non sono casuali. Sono sardine di allevamento, di laboratorio, concepite da vecchi marpioni, eterodirette come si conviene, ciniche abbastanza da guizzare sopra i sospetti più torbidi. L’ennesima fighetteria generazionale alla quale del pianeta, del clima, dei bambini, dei migranti, della giustizia, dell’amore non importa niente: quello che preme è l’amor di se stessi, è il modo, di colpo a portata di mano, di amministrarsi la vita che verrà: la giusta ortodossia, la fatal militanza sguaiata, faziosa e ignorantissima, e il gioco è fatto, si finisce dritti in Parlamento, nel parastato o a bivaccare per redazioni e case editrici senza più un problema nella vita.

Tutto già visto, tutto già sentito, all’epoca si chiamavano extraparlamentari, movimento, antagonisti, adepti di pessimi maestri, zona grigia dell’eversione: sono ancora lì, giallastri, rancidi, spelacchiati, decrepiti, servili, ma cattivi, ma meschini e avidi come allora. E come quelli si ridurranno questi, perché il corredo genetico non cambia. E, come allora, non manca chi canta per loro. Sono gli artisti di stato, le ugole militanti, gli araldi di partito, i conformisti di bandiera, quelli liberi di essere zdanoviani.

Ma non temete: si seccheranno anche le sardine, presto, sostituite da qualche altra puttanata, e loro, i Subsonica, i Manuel Agnelli, Vasco Brondi, Pif che finalmente “si sente meno solo” e tutta questa schiatta del sottoclou artistico, gente che, con somma spocchia, troverà modo di dissociarsi da se stessa: non furono capiti, non appoggiarono nessuno, erano e restano semplici menestrelli che vanno dove li chiamano, ed altre formule miserabili. Tutto già visto, tutto già sentito, la storia si ripete, è fatta di corsi e ricorsi fetidi.

Max Del Papa, 18 gennaio 2020

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