
Ma che meraviglia, la piazza di Michele Serra. Tanti radical chic, pochi giovani (lo dice Fabrizio Roncone, non noi cattivoni puzzoni), i sindacati, le cooperative, i sindaci di sinistra. In pratica una riunione del Pd, solo un tantino allargata. Dicono di non volersi perdere di vista, ma in verità non è la prima volta che tentano di radunarsi: i girotondi di Nanni Moretti, le Sardine, la chat antifachic di Massimo Giannini, i Serra Boys. Ogni volta, la stessa solfa: dopo i titoloni, poi finiscono col disperdersi come gocce nel mare. Perché in fondo lo sono.
Sia chiaro: radunare 50mila persone non è che sia uno sforzo da niente. Ma conta nulla. Zero. Nisba. Briciole. Magari porterà qualche abbonamento a Repubblica, ma per il resto vale la laconica e sacrosanta frase detta a mezza bocca da Beppe Sala: “Bellissima piazza. Ma non basta. Se andassimo a votare stasera, purtroppo, rivincerebbe il centrodestra”.
Ed è questo il punto. Non basta essere colti. Non basta essere “tanti”. Non basta radunare una flotta di star, cantanti, intellettuali (o presunti tali), sindaci, Cgil, Cisl, Uil, Agesci, Legacoop e una selva di politici in cerca di collocazione. Per affermare la propria idea di Europa, a meno di considerare le proprie tesi migliori delle altre per partito preso in una sorta di suprematismo intellettualoide, occorrono i voti. E in democrazia i voti si contano, non si pesano. Purtroppo per loro, sono proprio quelli a mancare a Piazza del Popolo.
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Per dire. L’ultima Supermedia calcolata da Francesco Pregliasco sui sondaggi elettorali ci dice che Fratelli d’Italia veleggia poco sotto il 30%, Forza Italia al 9,3% e la Lega all’8,4%. Totale del centrodestra: 48,4% quasi due punti in più rispetto alle elezioni che hanno incoronato Giorgia Meloni premier. Di contro, il centrosinistra sta intorno al 30,9% e neppure il 12% del Movimento Cinque Stelle sarebbe sufficiente per scalzare “le destre” da Palazzo Chigi. Per riuscirsi bisognerebbe mettere insieme un po’ tutti, da Renzi a Calenda, passando per Conte e Bonelli. Ed è proprio questo, paradossalmente, che la piazza di Michele Serra ha dimostrato essere impossibile.
Se infatti Azione, Italia Viva, +Europa, Verdi, Sinistra, Pd e M5S non sono riusciti ad unirsi neppure sotto il fumosissimo manifesto dell’Amaca di Repubblica, che diceva tutto e niente, armi sì ma anche no, Nato sì ma forse boh, più Europa ma non quella del ReArm Ue, allora è evidente anche ai polli che sarebbe folle ipotizzare un campo largo con un programma elettorale compiuto. Sarete anche “tantissimi”, ma totalmente inutili.
Giuseppe De Lorenzo, 16 marzo 2025
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