Ma vi ricordate le filippiche, gli attacchi, i tweet dei compagni sull’autonomia differenziata? Non parliamo delle baggianate strumentali, come chi parlava di Italia spaccata in due, di secessione e fesserie simili. Ma delle clamorose bugie create ad arte per confondere l’opinione pubblica, senza mai entrare nel merito di una riforma che parte da lontano e che rappresenta una grande opportunità di crescita e sviluppo per l’Italia intera, da Nord a Sud. Ma fino a qualche giorno fa c’era anche chi poneva dubbi sul via libera del Quirinale, con Sergio Mattarella pronto a prendersi tutti i trenta giorni disponibili prima della promulgazione. Ebbene, non hanno azzeccato neanche questa.
“Faro del Quirinale sull’Autonomia: sotto attento esame norme e coperture”. E ancora: “Avviato il vaglio prima della promulgazione, il Colle si prenderà fino a trenta giorni”. Così Repubblica fino a qualche giorno fa, fino al 23 giugno per la precisione. Nessun dubbio, certezze cristalline. Una speranza più che una notizia, considerando la realtà dei fatti. A differenza di quanto desiderato dal giornale di Elkann, Mattarella non s’è preso un mese per mettere la sua firma: in una sola settimana dall’approvazione finale alla Camera dei deputati, il capo dello Stato ha promulgato la legge. “Non vi erano motivi per non farlo”, la sottolineatura del Colle: non è stata ravvisata alcuna manifesta incostituzionalità. Che figuraccia, l’ennesima.
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Previsioni sbagliate, ma anche mesi di proteste gettate nel cestino. Ricordiamo quanto successo nella “notte della vergogna”, parole della sinistra, in riferimento all’approvazione del testo. Assalti di ogni tipo, incostituzionalità a pioggia, via alla resistenza. Stupidaggini, cretinate, chiamatele come volete. Ciò che è certo è che Mattarella ha messo nero su bianco l’ennesimo fallimento di una sinistra senza idee, che senza l’allarme fascismo non saprebbe cosa dire. Sull’autonomia differenziata è stato lapalissiano il tentativo di strumentalizzare la Carta con l’unico scopo di destabilizzare la riforma, tentativi inutili considerando l’esito dell’iter. Che serva da insegnamento per Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e compagni vari? Difficile dirlo, considerando i protagonisti sul palcoscenico. Fortunatamente nessuno – ad oggi – ha accusato Mattarella di essere un manutengolo di Giorgia Meloni. Ma non diamo idee balzane a chi è disperato…
Franco Lodige, 27 giugno 2024
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