Cronaca

“Scelgo l’uomo”, “Non uccidere l’orso”. Con chi stai tra Facci e Feltri?

L’orso Jj4 catturato: si attende il Tar per abbatterlo. Si infiamma il dibattito: vota il sondaggio

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Orsa sì, orsa no. Il tema divide l’Italia, come abbiamo già detto mostrandovi un sondaggio. Divide la politica, a parte quella che dice e non dice, come nel caso di Elly Schlein. E divide anche Vittorio Feltri, direttore di Libero, e Filippo Facci, che sul quotidiano guidato da Alessandro Sallusti scrive da tempo.

I due cronisti sono su posizioni inconciliabili. E lo mettono chiaro e tondo in un faccia a faccia virtuale stampato sulla prima pagina del quotidiano di oggi. Abbiamo pensato di presentare i rispettivi ragionamenti e poi chiedervi: voi da che parte state?

JJ4, Facci: va uccisa

“Serve moderazione – scrive Facci – quindi dico solo che gli animalisti integralisti che vorrebbero liberare l’orsa Jj4 sono degli stronzi che andrebbero presi a fucilate nel sedere: ma con il sale, o con il lardo di maiale come si faceva una volta, così che gli bruci solamente il culo mentre guardano negli occhi il padre, la madre, la sorella e gli amici di Andrea Papi, sbranato e colpevole di corsa nel bosco, e a ruota – perché ci sarebbe la fila – costretti, questi animalisti, anche a guardare negli occhi il macellaio 59enne e suo figlio finiti sotto i ferri per l’attacco sempre dell’orsa Jj4 il 22 giugno scorso, colpevoli di passeggiata”.

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E ancora: “Serve moderazione, perciò questi animalisti da cartone Disney andrebbero poi presi e portati a visitare una galera perché confrontino i metri cubi di spazio concessi alla bestia-uomo (regno Anymalia, ordine Primates) con lo spazio concesso ad altri orsi pericolosi già ristretti nel «lager di Casteller» – l’hanno definito – che è il centro forestale dove gli animali poveretti si trovano «in una situazione di stress psico-fisico molto severa» – hanno detto – e poveretti «reagiscono in maniera nervosa alla presenza umana». E l’avevamo intuito”.

Secondo Facci insomma non bisogna pensare tanto al benessere di un animale assassino, ma a quello degli uomini. “Ci stiamo arrovellando sull’unica aggressione mortale di un orso in 150 anni di storia contemporanea italiana: c’è da sperare che sia crudelmente servito a capire, almeno, che il problema va gestito: non è un’esercitazione o un confronto su diverse visioni del mondo a spese di gente che ha diritto di aver paura e ha pure il diritto di non doverla avere. Gli orsi vengono gestiti in tutto il mondo – con monitoraggi dei casi problematici, radiocollari segnaletici, comunicazione corretta, all’occorrenza spray anti-orso, che ovviamente in Italia non vendono – e, come in tutto il mondo, le bestie che si dimostrano pericolose, o che addirittura uccidono, beh, vanno abbattute. L’orsa Jj4 ha ucciso, e va abbattuta. Se poi vorremo discutere dei nostri panteismi privati («l’orso fa l’orso») e dell’inferiorità biologica dell’homo sapiens (un ominide destinato all’estinzione) potremo anche farlo, ma, ora come ora, non sono propriamente i discorsi che andrei a fare ai trentini chiusi in casa nelle valli”.

Feltri: “Vendetta inutile”

Di opinione diversa il direttore Vittorio Feltri. “Anche io, come quasi tutti gli italiani, da piccolo ricevetti in dono da mia madre un orsacchiotto di pezza che subito diventò mio amico inseparabile – scrive il giornalista – Me lo portavo a letto, a tavola, in giro per casa. L’ho amato più di tutte le fidanzate che ho avuto in seguito. Per questo motivo probabilmente continuo ad ammirare i plantigradi anche se sono grandi e grossi, mi fanno tenerezza. Ecco perché la monumentale orsa del Trentino, che ha stecchito un povero giovanotto che correva sui monti, non vorrei mai che fosse abbattuta, come invece chiede di fare l’amministrazione di Trento”. In fondo, sostiene Feltri, quello di Andrea Papi è il primo caso di omicidio in tanti anni di convivenza tra uomo e orsi. “Segno che gli orsi non costituiscono un pericolo pubblico”.

“La disgrazia accaduta è frutto di un raro incidente – continua Feltri – E l’idea che si voglia ammazzare questa bestiona colpevole di essere tale ha il sapore aspro della vendetta. Una crudeltà che si riverbera anche sui suoi tre cuccioli che, nel caso avvenisse il delitto, rimarrebbero senza la loro affettuosa e previdente genitrice. Sopprimerla sarebbe inspiegabile alla luce della logica e della pietà che merita qualsiasi essere vivente. Io sono un efferato animalista e il mio cuore si spezza pensando che l’orsa venga uccisa in omaggio alla sicurezza degli escursionisti, ai quali basterebbe un po’ di prudenza per evitare di confliggere con i giganti pelosi”.

Basterebbe prendere esempio dall’Abruzzo, conclude Feltri, dove “sono numerosi i plantigradi che gironzolano anche nei centri abitati e non sono mai stati protagonisti di aggressioni”. “Un’ultima considerazione. Negli anni scorsi i cacciatori, brutta razza, hanno per sbaglio sparato a 340 persone, mandandole al cimitero. Mentre le vittime dell’orso sono al singolare: è deceduto solo il giovane trentino. Se adottiamo il sacro principio della par condicio dobbiamo condannare chi pratica la cosiddetta arte venatoria, che di artistico non ha nulla”.

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