Di solito si dice: in vino veritas. Ma forse il detto vale anche rimodulato così: in scherzo veritas. Ed è proprio su questo principio che si fondano le burle telefoniche di Vovan e Lexus, due comici russi specializzati in questo tipo di trappole. L’ultimo colpo lo hanno piazzato contro l’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger. Fingendosi il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, i due gli hanno fatto “ammettere” che sì: in effetti la Nato aveva promesso alla Russia di abbandonare ogni piano di espansione a Est dell’Alleanza. Promessa che sarebbe stata disattesa. “So che è vero – ha detto Kissinger – ma non è mai stato scritto”. Si trattava, insomma, di garanzie verbali. E non di un vero e proprio patto scritto su carta.
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Secondo Kissinger le cose sarebbero andate così: nel 1990 il capo del dipartimento di Stato americano, James Baker, disse al segretario generale del Comitato Centrale del Pcus Mikhail Gorbaciov che in cambio della riunificazione della Germania la Nato non si sarebbe espansa a Est. Do ut des. Una promessa che però non è stata rispettata né in passato né oggi, facendo leva sul fatto che “non ci fosse alcun obbligo formale”.
Non è tutto. Nella telefonata-scherzo, Kissinger – che le sue posizioni le ha già espresse in passato e a volte anche critiche nei confronti della Nato e di Kiev – si è detto certo che ci sia l’Ucraina dietro l’attacco al gasdotto Nord Stream del settembre 2022. “A essere onesto, pensavo che i responsabili foste voi. Ma non vi incolperei per questo”, ha detto pensando al finto Zelensky. Confessioni che faranno certamente discutere e che forniranno un bell’assist alla narrazione russa sulla “operazione speciale” lanciata da Putin.