Esteri

“Schiave in ville di lusso”. Il racconto di Noa sulle donne ostaggio di Hamas

La madre di una militare di 19 anni rapita il 7 ottobre e tuttora prigioniera di Hamas svela la testimonianza di Noa

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Il blitz di Israele in Palestina della scorsa settimana, che ha portato alla liberazione di quattro ostaggi, ha evidenziato le gravi condizioni di vita subite dagli israeliani finiti nelle mani di Hamas. Soprattutto le donne, che dopo gli stupri e le violenze del 7 ottobre, si sono ritrovate ad essere le “schiave” dei terroristi nelle ville di lusso a Gaza.

Noa ha detto che le donne in ostaggio erano schiave e che lo erano anche le soldatesse, inclusa Liri”. Così racconta, riportato dalTimes of Israel, Shira Albag, madre di Liri Albag, prigioniera di 19 anni. I civili palestinesi usati come carcerieri e le terribili condizioni in cui si trovano le donne israeliane tenute in ostaggio da mesi.

Le prigioniere, racconta la donna, erano costrette a pulire il cortile, lavare i piatti e preparare il cibo, pur non avendo il permesso di mangiare. Dopo 40 giorni di prigionia nella villa di lusso, Liri è stata spostata nella rete di tunnel sotterranei di Hamas. Qui la situazione si è ulteriormente aggravata, con carenza di cibo e acqua, e la mancanza di vestiti puliti.

La donna ha rivelato che a sua figlia è stato permesso di fare la doccia solo dopo un mese di prigionia. Ha anche sottolineato le difficili condizioni di igiene degli ostaggi, che non hanno modo di lavare e asciugare i loro indumenti, compresa la biancheria intima. Nuove informazioni che non fanno altro che confermare la situazione disumana in cui si trovano le prigioniere di Hamas.

Proprio poche settimane fa il governo israeliano aveva deciso di pubblicare uno dei filmati recuperati dalle telecamere dei terroristi di Hamas all’interno della base di Nahal Oz. Il tutto per mostrare al mondo intero la violenza e le atrocità che le donne ostaggio sono costrette a subire.