Non c’è niente da fare, la solita Donatella Zorzetto proprio non riesce a staccarsi dal tema surreale del Covid, malattia praticamente scomparsa ma continua ad alimentare le fantasie di molti comunicatori che rimpiangono i bei tempi andati, per così dire, dell’epopea dei vaccini di massa, dei tamponi, delle mascherine e dei pezzi di carta per poter circolare liberamente. In questa ultima puntata di avvertimenti di stampo savonarolesco, la giornalista di Repubblica si preoccupa dei danni alla salute pubblica che, senza le solite precauzioni del piffero, si produrrebbero in Italia con un rientro a scuola troppo disinvolto.
Come riporta il sommario del suo articolo, “tengono banco le circolari del ministero. L’epidemiologo Lopalco: ‘Non bastano: bisogna vaccinare i fragili e migliorare la qualità dell’aria negli edifici pubblici’. “Tornare al lavoro, – spiega l’autrice del pezzo – o a scuola, con il rischio di entrare in contatto diretto con persone positive al Covid, o colpite da altri virus respiratori, non è cosa semplice. Ignorarlo non è intelligente. Per schivare il pericolo vengono in soccorso alcune regole e raccomandazioni che, ancora oggi, a oltre quattro anni dall’inizio della pandemia generata dal virus SARS-CoV-2, possono salvarci da una settimana di febbre, tosse, malessere generale, stanchezza, e pure confusione mentale. In pratica ci salvano dai sintomi Covid più diffusi, che in questo periodo di picco dei contagi stanno costringendo a casa migliaia di Italiani.”
Ora, a questo punto qualcuno si chiederà cosa mai stia succedendo per rilanciare un così preoccupato allarme a quasi cinque anni dall’inizio della più sopravvalutata pandemia della storia. Presto detto: si sta affermando l’ultimo grido di variante: la Xec. Non si tratta di una forma di una evoluzione del Sars-Cov-2 di derivazione atzeca, come il suo nome potrebbe far pensare, bensì di “una combinazione di due varianti preesistenti e questa particolare mescolanza le conferisce caratteristiche uniche che potrebbero spiegarne la rapida ascesa tra le concorrenti. Mentre i ricercatori – prosegue l’esposizione terrorizzante della Zorzetto – continuano a studiarne le caratteristiche specifiche per comprenderne meglio l’impatto sulla diffusione dei contagi, gli esperti invitano a “mantenere misure preventive efficaci e a essere pronti ad adattare le strategie vaccinali se necessario per contrastare questa nuova minaccia virale”.
Ovviamente non poteva mancare il riferimento ai vaccini anti-Covid, che oramai stanno alla profilassi come il prezzemolo sta alla cucina. Tuttavia, se ad alimentare questa sorta di cortocircuito cognitivo, che come vediamo caratterizza ancora tanti giornalisti e presunti scienziati, ci si mette persino il ministero della Salute di un governo di destra, allora sarà difficile archiviare del tutto questa assurda vicenda sanitaria. Tant’è che nell’ultima circolare divulgata dagli uomini diretti da Orazio Schillaci leggiamo le seguenti raccomandazioni: “Bisogna indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o Ffp2) se si entra in contatto con altre persone spiegano le circolari. Se si è sintomatici, meglio rimanere a casa fino al termine dei sintomi, applicare una corretta igiene delle mani ed evitare ambienti affollati”.
Bene, stando così le cose, se proprio vogliamo ridurre del tutto i rischi di beccarci un raffreddore, secondo l’autorevole parere di Matteo Bassetti, possiamo fare due cose, restare a case insieme ai nostri figli in età scolastica, oppure circolare con un moderno scafando da palombaro, con tanto di filtri per consentire una respirazione effettuata nella massima sicurezza. Anche perché smettere di respirare per evitare di beccarci il Covid, sempre secondo i virologi della paura, è altamente sconsigliato.
Claudio Romiti, 11 settembre 2024
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